Taglio delle commissioni consiliari, degli assessori, delle auto blu e addio alle somme per i gruppi consiliari. Sono i punti salienti del pacchetto di risparmio presentato ieri durante il discorso della presidente della Regione Lazio nel corso della seduta straordinaria del consiglio. Seduta convocata in seguito allo scandalo che ha travolto l’ex capogruppo Franco Fiorito, indagato per peculato dalla procura di Roma. Un’inchiesta che ha causato anche un violento scontro interno al Popolo della Libertà. Per la governatrice si tratta di richieste imprescindibili per continuare il proprio mandato. “Voglio guardare la gente in faccia- ha ribadito- Nel tritarifiuti dove qualcuno mi vuole portare non ci sto. O ce ne andiamo tutti a casa” ha tuonato la Polverini davanti al consiglio al gran completo. Le sforbiciate al bilancio, che entreranno in vigore già a fine anno, dovrebbero far risparmiare alle casse della Regione almeno 20 miliardi facendo passare da 98 a 78 milioni le voci di spesa. Il bilancio si abbasserà poi a 70 milioni entro il 2013, data in cui la “spending review” dettata dalla Polverini entrerà definitivamente a regime. La presidente ha, poi, chiesto scusa a tutti i cittadini e ai colleghi delle altre Regioni e ha concluso: “O superiamo questo scoglio o siamo come la Concordia e ci sfracelliamo”. Intanto, al quartier generale del Pdl alla Pisana è stato confermata, all’unanimità, la fiducia nel capogruppo Francesco Battistoni, che ha preso il posto di Franco Fiorito. Sul fronte giudiziario, sempre ieri in procura, si è tenuto un vertice fra gli inquirenti che indagano sul caso e i rappresentanti delle Fiamme Gialle dove è stato ribadito che l’inchiesta è al momento circoscritta al solo Fiorito e riguarda i casi di sospetto “arricchimento personale”. “Penso che Polverini abbia scelto una linea efficace- dice Gianfranco Marcelli di “Avvenire”, interpellato da IlSussidiario.net- e abbia tenuto un atteggiamento molto deciso che non lascia spazi ad ulteriori giochi. Ormai la governatrice “ha bruciato i vascelli alle spalle” e non può più permettersi di fare marcia indietro, nemmeno per tentare di salvare la propria Giunta.
La speranza è che questa linea sia perseguita ed attuata sino in fondo con decisione e nettezza. Ad esempio, oggi, la Giunta regionale ha varato il provvedimento che riduce il numero degli assessori da sedici a dieci e ridimensiona i consiglieri da settanta a cinquanta: su questo occorrerà essere quantomeno rigidi”. Un ulteriore passo sarà quello di dare una sforbiciata anche a consulenze, indennità e vitalizi. “Il primo passo è stato compiuto- continua Marcelli- con il taglio delle cosiddette poltrone e degli eletti. Il prossimo sarà quello di sfoltire le consulenze sempre piuttosto ricche, i vitalizi e i vari enti che vengono creati per dare una poltrona a chi fa parte della propria scuderia politica: sono tutti capitoli che vanno aggrediti con serietà e, soprattutto, con trasparenza. Tengo a specificare che queste sono questioni che, oltre a riguardare l’intera maggioranza consiliare toccano, in varie misure, anche tutte le Regioni italiane. L’obiettivo dovrebbe essere quello di revisionare i vari apparati e lasciare in vita quelli che occorrono realmente a migliorare la vita dei cittadini del Lazio”. “Mi fa particolarmente dispiacere- conclude Marcelli- che nella classe politica non si sia ancora appresa la lezione e ci sia ancora qualcuno che pensi di farla franca. Ormai, il livello di sofferenza e di attenzione dei cittadini è talmente alto che le magagne, prima o poi, non possono che venire a galla. E’ inimmaginabile che si possa proseguire in questo tipo di abitudini e di pratiche senza subirne le conseguenze: questo è un discorso valido tanto a livello regionale quanto a livello nazionale poichè a farne le spese è la credibilità della nostra Costituzione che è fondata su un sano localismo e un giusto concetto di autonomia”.