Fenomeno di bullismo, o forse solo idiozia, da parte di una coppia di ragazzi entrambi di 18 anni. E’ successo in un liceo artistico della capitale, dove i due per ammettere nel loro “giro” di amici un compagno disabile, lo hanno sottoposto a sevizie, nel dettaglio lo spegnimento di sigarette sul corpo. Uno dei classici rituali degli adolescenti condito di violenza come si usa spesso: la cosa triste è che però la vittima in questione fosse un disabile che ha accettato il rituale senza probabilmente capire a cosa andava incontro. Rituale che consisteva nel farsi spegnere mozziconi di sigaretta sulla fronte, sulle mani, sul mento e in altre parti. E a rendere il tutto ancor più tragico il fatto che non si sia tratta di un episodio isolato, ma ripetuto: il giovane infatti è stato ricoverato per ben nove volte al pronto soccorso e per quattro volte la madre aveva denunciato gli autori senza ottenere nulla. Finalmente la procura si è mossa e ha messo sotto inchiesta i due ragazzi, con una accusa ben più grave del semplice bullismo: atti persecutori. Essendo poi maggiorenni, vanno incontro a rischi seri in caso di condanna. I due hanno al momento negato ogni accusa. Il pubblico ministero che indaga sul fatto ha però interrogato anche altri studenti della stessa scuola che hanno ammesso che episodi del genere sono abbastanza frequenti, mentre il preside rifiuta la possibilità perché, ha detto, nella scuola viene fatto rispettare il divieto di fumare. Il problema maggiore è però riuscire a ottenere una testimonianza dalla vittima: soffrendo di un ritardo cognitivo medio, ha difficoltà a parlare e fino adesso ha addirittura difeso i due compagni di scuola, perché convinto che si sia trattato solo di un gioco.