Prima l’aveva presa in sposa che non era neanche 14enne, poi ha chiesto 30mila euro per liberarla. E’ la tragica storia di una ragazzina di origine macedone che è riuscita a sfuggire ai suoi aguzzini per pura fortuna, quando alcuni carabinieri di pattuglia nei pressi del campo nomadi La Barbuta a Ciampino furono notati dalla stessa ragazzina che chiese loro aiuto. La piccola si scoprì poi era contesa da un gruppo di macedoni dello stesso campo nomadi di lei e da un gruppo di serbo bosniaci che invece appartenevano al “marito” della giovane, di soli due anni più grande di lei. Se la contendevano. Il marito con l’aiuto del padre la costringeva a rubare sugli autobus e nelle vie della capitale. Adesso padre e figlio sono sotto processo per riduzione in schiavitù, mentre la madre della ragazza sorprendentemente, nega ogni cosa in modo contraddittorio tanto che è stata accusata di falsa testimonianza.