Si continua a ragionare sulla rottamazione quinquies: per Gusmeroli aiuterebbe a finanziare il taglio dell'Irpef, ma è dubbioso Maurizio Leo

Nonostante fosse attesa per oggi la presentazione degli emendamenti al DDL presentato dal capogruppo leghista Massimiliano Romeo che avrebbe aperto le porte alla rottamazione quinquies, alla fine tutto è stato rimandato al prossimo 22 settembre e nel frattempo sull’argomento sono (nuovamente) intervenuti sia il salviniano Alberto Gusmeroli che il vice al dicastero dell’Economia – in forza ai berlusconiani – Maurizio Leo.



Prima di arrivare alle nuove dichiarazioni di Gusmeroli e Leo, è utile ricordare che nell’idea della Lega la nuova rottamazione (appunto, la quinquies) dovrebbe funzionare in modo simile alle precedenti quattro edizioni, ma rendendola ancora più “leggera”: l’ipotesi, infatti, sarebbe quella di permettere ai contribuenti che dimostrano uno stato di difficoltà economia di spalmare le cartelle esattoriali in 120 rate – ovvero 10 anni – di valore identico e prive di interessi e more.



Rottamazione e taglio Irpef per il ceto medio: le visioni contrastanti di Gusmeroli e Leo

Un’idea – quella della Lega – che costerebbe complessivamente circa 5 miliardi di euro alle tasche dello stato (dovuti alla mancata ricezione di interessi e sanzioni), ma che al contempo permetterebbe di riscuotere crediti attualmente considerati inesigibili aiutando anche i contribuenti onesti; il tutto – spiega Gusmeroli a Sky TG24 – incassando non solo gli arretrati, ma anche al contempo “le imposte dell’anno in corso”, con un doppio beneficio che aiuterebbe a finanziare l’abbassamento “dell’Irpef l’anno successivo”.



Sul tema della rottamazione quinquies, però, sembrano persistere un certo scetticismo da parte del vice al dicastero economico Maurizio Leo che durante un intervento davanti alla CNA ha avanzato l’ipotesi di una rottamazione che sia solamente “selettiva” in modo da evitare di avvantaggiare tutti quei furbetti che hanno sfruttato il meccanismo della rottamazione per pagare una sola rata ed evitare i pignoramenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, durante una conferenza stampa al termine del CdM (Foto 2025 ANSA/FABIO FRUSTACI)

Il tema della rottamazione – assicura Leo – resta comunque del tutto aperto e verrà approfonditamente discusso nel corso delle prossime settimane, con il timone che nel frattempo resta puntato sul taglio dell’Irpef: in tal senso, l’idea allo studio sarebbe quella di portare l’attuale aliquota per il ceto medio dal 35 al 33 per cento; mentre non è chiaro se riuscirà a portarsi a casa – costerebbe 1,5 miliardi in più – anche l’aumento della platea fino ai 50mila euro di reddito.