Il nuovo Decreto Milleproroghe ha affermato il rientro della misura della Rottamazione Quater ai decaduti che avevano perduto i benefici.

Secondo la recente Legge di Bilancio chi non ha pagato la Rottamazione Quater rientra tra i decaduti, ovvero tra i contribuenti italiani che non essendo riusciti a saldare le rate in tempo e nei termini indicati, hanno perso “definitivamente” l’accesso alla misura agevolata.

Un intervento decisamente severo ma che per fortuna con l’arrivo del Decreto Milleproroghe è stato smorzato grazie alla nuova possibilità concessa ai debitori di poter farsi riammettere e regolarizzare la propria posizione fiscale.



La Rottamazione Quater riammette i decaduti

La Rottamazione Quater prevede il pagamento puntuale e mensile del debito, altrimenti si è decaduti. Il termine è utilizzato per sottolineare l’inadempimento dei debitori che pur a fronte di una ristrutturazione del credito da restituire non hanno rispettato i termini.



L’Agenzia delle Entrate di Riscossione ha voluto dare una nuova chance proprio ai decaduti, permettendogli di poter rientrare nella misura a patto di soddisfare una delle tre condizioni sotto esposte:

  1. Non aver restituito il reale debito ma solo una parte entro la fine di dicembre scorso;
  2. Risultano una o più rate mancanti al 31 dicembre dell’anno scorso;
  3. Aver pagato una rata tardivamente, superando i cinque giorni previsti dalla Legge per definirsi “termine tollerante”.

La nuova normativa ammette soltanto i debiti che sono stati già contratti e ammessi nella rottamazione, e dunque vengono escluse nuove ed eventuali richieste.



Una nuova pratica

Affinché i debitori decaduti possano riottenere la riammissione alla Rottamazione Quater è necessario che gli stessi facciano una nuova domanda al portale AdER non appena vengano rilasciate le condizioni e le modulistiche opportune.

Si ipotizza che l’avvio delle domande possa cominciare dal 17 marzo e l’ultimo tempo utile per fare domanda sia il 30 aprile di quest’anno. La procedura è online e non è necessario – salvo esigenze diverse – contattare alcun intermediario fiscale.

Entro il 30 giugno prossimo l’ente dovrà fornire l’esito della pratica specificando altresì, il credito dovuto e il nuovo piano rateizzato per regolarizzare la propria posizione.