Finalmente il Decreto Milleproroghe 2025 è nelle mani del Senato, il quale sta valutando una serie di aspetti fino ad oggi “congelati”. Si provvederà a prendere provvedimenti riguardo alla sugar tax, alla rottamazione delle cartelle e alla sottoscrizione delle assicurazioni contro gli eventi naturali (e non solo).
Il Decreto è ricco di cambiamenti non soltanto per le persone fisiche ma anche per le aziende, che devono rassegnarsi a delle variazioni fiscali (molte di essere a loro discapito). Analizzeremo i temi in discussione singolarmente così da comprendere lo status.
Decreto Milleproroghe 2025: tutti i cambiamenti
All’interno del Decreto Milleproroghe 2025 sia l’opposizione che la maggioranza vorrebbe prorogare i termini – già slittati lo scorso anno – per permettere alle aziende di poter adeguarsi all’adempimento a cui sono sottoposte: sottoscrivere un’assicurazione obbligatoria contro gli eventi catastrofici naturali.
Le proposte di rinvio sono piuttosto allettanti: vanno dal 30 giugno al 31 di quest’anno, per passare anche al primo gennaio dell’anno successivo (2026). Quest’ultimo rinvio più consistente è stato proposto da un recente emendamento del Partito Democratico.
Sugar tax
Sulla Sugar Tax il tema è scottante. Forza Italia, Lega e lv vorrebbero rinviarla tra un anno, mentre il Movimento 5 Stelle ha proposto perfino di anticiparla a febbraio oppure al mese di marzo di quest’anno. Ai tempi attuali la scadenza è messa in programma per luglio 2025.
Contributi per il settore della moda
Il settore della moda è in crisi, e l’idea – con i consensi sia dell’opposizione che della maggioranza – è quella di prolungare i tempi della cassa integrazione dei lavoratori impiegati nell’abbigliamento, nel tessile, nel conciario e nel calzaturiero con una estensione di ben dodici settimane.
Imposte in aumento sui veicoli aziendali
Dopo la news sulla tassazione delle auto aziendali Fratelli di Italia ha proposto nel Decreto Milleproroghe 2025 due emendamenti, il primo che mira a rinviare l’incremento delle imposte di almeno 6 mesi e il secondo di attuarlo soltanto per le nuove immatricolazioni e i nuovi contratti (escludendo quelli dello scorso anno).
I costi tracciabili per i dipendenti in viaggio
Per poter rimborsare la spesa della trasferta – e i relativi costi sostenuti – al lavoratore, l’impresa e il diretto interessato devono ricorrere a dei metodi di pagamento tracciabili (escludendo dunque il denaro contante). In caso contrario oltre alla negazione del rimborso vi è l’impossibilità di dedurre le spese.
Alcuni partiti politici vorrebbero rinviare questo meccanismo per più mesi o addirittura fino al 2026.
Medici in servizio per più tempo
L’organizzazione Anaao Assomed della Regione Lombardia ha svelato l’assurdità di obbligare i medici in servizio a restar e sul lavoro fino al compimento dei loro 72 anni. Per tanto l’associazione ha richiesto espressamente il supporto da parte del ministro della Salute.