Report dell'intelligence della Repubblica Ceca rivela come la Russia vuole indebolire l'Occidente: ingaggia migranti per compiere crimini e seminare caos

La sfida all’Occidente di Vladimir Putin si gioca su piani diversi. L’unico fronte aperto non è quello con l’Ucraina, perché da un rapporto dell’intelligence ceca è emerso che la Russia assume migranti per “creare scompiglio“.

In un rapporto annuale relativo al 2024, pubblicato in questi giorni, i servizi segreti della Repubblica Ceca riportano che sono stati ingaggiati extracomunitari per commettere crimini, diffondere paura e minare la fiducia nel governo.



Vladimir Putin (Foto: ANSA)

Le spie ceche hanno scoperto che la Russia usa Telegram per reclutare questi potenziali “agenti” per condurre attività criminali, per riprendere basi militari o hub logistici per gli aiuti militari destinati all’Ucraina, o per compiere attacchi incendiari.

“CREMLINO VUOLE DIFFONDERE PAURA E INCERTEZZA”

Nel rapporto, infatti, si legge che lo scopo principale è “indebolire la coesione delle società occidentali, diffondere paura e incertezza, indebolire la fiducia dell’opinione pubblica nella capacità dello Stato di proteggere i suoi cittadini e aumentare le pressioni per ridurre il sostegno all’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione russa“. Il documento dei servizi segreti cechi precisa che in molti casi i migranti assoldati non sono consapevoli di lavorare per la Russia, poiché vengono assunti tramite intermediari.



La Repubblica Ceca ha subito diversi attacchi dall’intelligence russa negli anni. Ad esempio, nel 2021 vennero espulsi 18 diplomatici russi per l’esplosione di un magazzino del 2014 che aveva ucciso due persone nella città sudorientale di Vrbětice, dopo che i servizi segreti cechi avevano presentato le prove che la Russia era dietro l’attacco.

Invece, il mese scorso un colombiano è stato condannato a 8 anni di carcere per un attentato incendiario fallito in un deposito di autobus; il primo ministro ceco Petr Fiala aveva precedentemente affermato che l’attacco era stato probabilmente organizzato dalla Russia.



LE PRESSIONI DELLA RUSSIA

Ma i servizi segreti cechi sostengono di aver scongiurato diversi attacchi e sono convinti che Mosca cerchi di esercitare la sua influenza anche attraverso la Chiesa ortodossa russa in Repubblica Ceca, essendo un’istituzione pienamente fedele al Cremlino. Ma nel rapporto si spiega anche che il Cremlino sta intensificando le operazioni segrete in Repubblica Ceca, solo che i suoi sforzi finora hanno portato solo a “piccoli incidenti di sicurezza“.

Per questo è ricorsa a missioni di sabotaggio tramite annunci anonimi su Telegram, offrendo denaro in cambio. L’agenzia di intelligence ha anche collegato un’ondata di minacce di bombe contro scuole ceche a settembre a reti di lingua russa.

Per l’intelligence ceca l’anno scorso è stato uno dei più pericolosi per la sicurezza del Paese a causa di cyberattacchi, disinformazione, spionaggio e tentativi di sabotaggio da parte dei russi. Nel rapporto si spiega anche che la Russia sta provando a ripristinare una vasta rete di spionaggio.

Ma il rapporto punta il dito anche contro la Cina, accusata di provare a esercitare pressioni sulla cooperazione ceca con Taiwan e di mettere a tacere le violazioni dei diritti umani. Per Michal Koudelka, capo del BIS, la Repubblica Ceca resta uno degli obiettivi della guerra ibrida della Russia, ma la sua agenzia ha avvertito che anche Cina e Iran rappresentano una minaccia per la sicurezza europea.