Le morti sul lavoro, il green pass ma non solo: Sabino Cassese a tutto tondo ai microfoni di Tg2 Post. Il costituzionalista ha esordito commentando le recenti vittime sul luogo di lavoro registrate in Italia: «La Costituzione dice che tutela il lavoro in tutte le sue forme e c’è un articolo che attribuisce alla competenza concorrenza di Stato e Regioni la tutela e la sicurezza del lavoro. La sicurezza del lavoro è entrata recentemente all’interno della Carta».
Sabino Cassese ha poi aggiunto sul punto: «Al di là delle responsabilità che saranno accertate dai magistrati, il problema è che gli ispettorati del lavoro debbono ricostruire una tipologia delle cause di questi infortuni e su questo bisogna ricostruire una cultura della sicurezza sul lavoro: molte di queste responsabilità sono dei lavoratori. Serve un’azione congiunta su tutti i livelli».
SABINO CASSESE: “RDC RICHIEDE UNA VERIFICA”
Dopo aver brevemente stroncato la presunta incostituzionalità del green pass – «Il diritto alla salute prevale sempre, è un interesse collettivo. La Costituzione dice che tutela la salute sia come diritto dell’individuo che come interesse della collettività: dobbiamo proteggere noi stessi ma anche gli altri» – Sabino Cassese s’è soffermato sul dibattito sugli esimi catastali: «Le entrate fiscali in Italia sono circa 790 miliardi e la proprietà complessivamente ne fruisce 40. Dall’altra parte, tre quarti degli italiani sono proprietari di una prima casa e un terzo di una seconda casa. Mettendo insieme questi dati, le cifre delle entrate e il numero di persone, quello che oggi bisognerebbe fare è assicurare una buona gestione dell’esistente. Ci sono due milioni di case che sono registrate al catasto ma che non entrano nella dichiarazione dei redditi e ci sono circa 5 miliardi di evasione da locazioni di abitazioni. Piuttosto che fare un intervento che tocca una tradizione come quella italiana, è utile fare una buona gestione amministrativa delle leggi esistenti, preparando per un domani una riforma del catasto che sta per festeggiare i 100 anni di vita e che avrà bisogno di una riforma». Sabino Cassese ha concluso con un giudizio sul reddito di cittadinanza: «Il rdc richiede una verifica, perché va a 2 milioni 600 mila persone, non favorisce le persone più numerose e non spinge a lavorare, ma allontana dal lavoro».