Febbre West Nile, conosciuta anche come Febbre del Nilo, incute grande paura dopo i recenti casi nel nostro Paese. Solo negli ultimi giorni infatti sono stati registrati più di dieci casi nel Veneto, con la febbre portata dalla zanzara che si sta espandendo anche in Emilia Romagna. A farne le spese è stato un uomo di 77 anni residente a Cento, nel Ferrarese, che è morto dopo aver contratto il virus: le condizioni dell’uomo si sono aggravate per problemi legate all’infezioni, con l’anziano già sofferente di problemi cronici cardiorespiratori. E’ ora c’è preoccupazione: proviamo a conoscere meglio questo virus. Diffusa in Africa, Asia Occidentale, Europa, Australia e America, la febbre West Nile è una malattia provocata dal virus West Nile (Wnv), della famiglia dei Flaviviridae. Come evidenziato dal Corriere della Sera, non si trasmette da uomo a uomo ma attraverso la puntura di zanzara o il contatto con uccelli selvatici e alcuni mammiferi (equini ma anche cani, gatti e conigli). Altri mezzi di infezione, seppur più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto durante la gravidanza.
FEBBRE WEST NILE: SINTOMI E POSSIBILI CURE
La febbre West Nile si presenta soprattutto in maniera asintomatica, ma non sempre: in due casi su dieci può provocare febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei. Come evidenziano i colleghi di corriere.it, i sintomi variano molto a seconda dell’età della persona. In un caso su mille, inoltre, può causare meningite o encefalite letale. Non esiste purtroppo ancora una terapia per questa malattia: nella maggior parte dei casi i sintomi scompaiono da soli dopo alcuni giorni, massimo qualche settimana. Per quanto riguarda le situazioni più gravi è necessario il ricovero in ospedale. Nessun vaccino esistente, dunque, con la Febbre del Nilo che ora fa paura…