Allarme in tutta Italia per quanto riguarda le cozze vive refrigerate: sono contaminate dal batterio Escherichia Coli, riscontrato oltre i limiti di legge. A lanciarlo il Rasff, il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare. Le cozze vive e contaminate sarebbero già finite sull’intero mercato nazionale, ma il problema è che non si conoscono i lotti interessati al momento. Non riguardano solo la grande distribuzione, ma supermercati e pescherie di tutta Italia. Allarme rosso dunque, da Nord a Sud. In tutta la Penisola è già partito il ritiro delle cozze vive refrigerate contaminate: si tratta di una misura cautelare a tutela della salute dei consumatori. Ma il Rasff invita a prestare la massima attenzione e a non consumare cozze vive prima che siano sottoposte al controllo del Servizio igiene degli alimenti e nutrizione delle Asl locali. Il rischio che i mitili richiamati vengano commercializzati al di fuori dei canali legali è alto.
COZZE CONTAMINATE, ALLARME PER ESCHERICHIA COLI
Nessun problema per chi ha acquistato i molluschi attraverso i canali autorizzati, «all’interno di sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza», come ha spiegato Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti. Queste cozze «possono essere acquistati in sicurezza». L’allarme riguarda quindi le cozze contaminate dall’Escherichia Coli, un batterio che vive nella parte inferiore dell’intestino degli animali a sangue caldo (compreso l’uomo, oltre ad uccelli e mammiferi) ed è anche necessario per la digestione corretta del cibo. Ma è anche un batterio molto insidioso, presente in acque inquinate da feci e che può essere letteralmente devastante per l’apparato digerente. Può provocare nausea, fortissimi crampi addominali, diarrea e vomito. L’allarme lanciato dal Rasff giovedì scorso, 13 settembre 2018, è stato diffuso anche in Austria dove si stanno prendendo precauzioni come in Italia.