L’estate 2018 si avvia verso la sua fine, ma ci lascia una brutta eredità e cioè quello della paura delle punture degli insetti. Il Virus West Nile ha invitato infatti a dover fare molta attenzione con tanti casi nel nord del nostro paese e purtroppo anche diverse morti. È così che è scattato un altro allarme e cioè quello per le punture di calabrone, tra gli insetti che di solito sono considerati tra i più innocui. A rilanciare l’allarme è la morte del giuslavorista Sergio Barozzi proprio per uno shock anafilattico dopo una puntura di un calabrone. Il Corriere della Sera ha deciso così di intervistare il Presidente della Simit, Massimo Galli, sulla grande preoccupazione che ruota attorno proprio alle punture di calabrone. Un vero e proprio vademecum da seguire per evitare problemi decisamente gravi per la nostra salute con conseguenze devastanti addirittura fino alla morte.
COME DIFENDERSI?
È pericoloso farsi pungere da un calabrone? Lo spiega Massimo Galli, presidente della Simit, al Corriere della Sera specificando: “La morte di Sergio Barozzi non è un caso isolato. Le reazioni allergiche a insetti imenotteri non sono rare e possono dimostrarsi con diversi gradi di intensità”. Viene spiegato anche come esista una terapia da poter seguire e che possa ridurre il pericolo di conseguenze irreparabili: “Esiste una terapia di emergenza e cioè l’adrenalina autoiniettabile per via intramuscolare. Questa andrebbe prescritta a tutti i soggetti allergici al veleno di api e simili. E’ molto importante però estrarre il pungiglione dalla pelle prima possibile. In ospedale poi lo shock anafilattico viene trattato con adrenalina o dopamina”.