L’influenza 2019 rischia di rivelarsi la peggiore da 16 anni a questa parte, precisamente dal 2003, e a dirlo non sono i soliti catastrofisti di turno ma i numeri impietosi che parlano di un picco influenzale ormai alle porte. La scorsa settimana, come riportato da Il Messaggero, si sono ammalati in 720mila e nei prossimi sette giorni il rischio di arrivare ad 800mila, raggiungendo così i 5 milioni complessivi in una fase ancora ascendente, è concreto. Il virologo Fabrizio Pregliasco dell’università di Milano, direttore sanitario dell’Ircss Galeazzi di Milano, sentito da Il Messaggero, ha spiegato che più di ogni altro sono gli anziani a risentire maggiormente di questa influenza così aggressiva:”Risentono maggiormente della forza di questa influenza con complicanze da non sottovalutare, sui loro disturbi cronici da quelli cardiaci a quelli respiratori”. Chi si è vaccinato, però, dovrebbe essere maggiormente al riparo:”La virulenza è dovuta alle due varianti A/H1N1 e A/H3N2: era previsto e per questo sono presenti nel vaccino. Nella settimana in arrivo potremmo arrivare a 5 milioni di pazienti, preparandoci al picco. Vale a dire che, a fine stagione, potremmo superare il record dello scorso anno quando, con 9 milioni di malati complessivi, registrammo la peggiore stagione degli ultimi 15 anni”
INFLUENZA 2019, COME DIFENDERSI
La forte influenza 2019 non differisce particolarmente per sintomi rispetto a quella degli anni scorsi: forti mal di testa, tosse, spossatezza, dolori ossei, nausea, vomito, forte rialzo della temperatura corporea fino a 39 °C, sono tutti segnali che potrebbero testimoniare la presenza della febbre. Il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato che i peggiori “untori” sono i bambini:”Sono i più piccoli a portare il contagio in famiglia: solitamente il picco avviene prima, con le vacanze di Natale, ma quest’anno il clima mite ha posticipato tutto. Ora con il freddo e il maltempo il picco è inevitabile. Resteremo alle prese con l’ influenza almeno per tutto il mese di febbraio, per poi vederla scemare”. Ma allora cosa si può fare per difendersi? Pregliasco è chiaro:”Non possiamo metterci sotto una campana di vetro, ovviamente, ma possiamo stare attenti ad evitare gli starnuti altrui, a lavarci spesso le mani e a vestirci “a cipolla” per evitare gli sbalzi di temperatura. Inoltre un buon segnale arriva dai vaccini: sono in ripresa, registriamo un trend positivo dopo anni di sfiducia da parte degli italiani”.