Uccide più lo smog delle sigarette, ma questo non vuol dire che fumare faccia bene. Una ricerca pubblicata sull’European Heart Journal ha specificato come l’inquinamento faccia più morti del fumo, una cosa che però non deve indurre ad iniziare il vizio più praticato del mondo. È ovvio e scontato che questi numeri non rivalutano l’uso del fumo, ma tendono a demonizzare l’inquinamento e capire come sarebbe opportuno cercare di limitare le cause di questo. Lo studio è stato portato avanti da Thomas Muenzel, dall’Università di Mainz in Germania. Si parla di numeri certi ed evidenti che fanno riflettere e devono invitare a cercare di lavorare sulla sensibilizzazione. Il problema inquinamento non si può di certo ridurre in pochi giorni, ma di certo imparare a fare determinate cose potrebbe aiutare o non poco a lungo termine. (agg. di Matteo Fantozzi)
MALE L’ITALIA
Lo smog uccide più delle sigarette: è questo il risultato di un vasto studio pubblicato sull’European Heart Journal secondo cui l’inquinamento fa il doppio delle vittime rispetto a quanto stimato finora (8,8 milioni nel mondo in un anno) e supera anche le morti causate dall’utilizzo di tabacco, che ogni anno uccidono 7,2 milioni di persone. Come riportato dall’ansa, l’Italia in questo se non è maglia nera d’Europa poco ci manca: in Germania ad esempio c’è un tasso di morte per inquinamento di 154 per 100.000 (pari a una riduzione di aspettativa di vita per la popolazione di 2,4 anni in media); nella Penisola le vittime di smog sono 136 per 100 mila (1,9 anni di vita persi in media), mentre in Gran Bretagna 98 e in Francia 105. Le morti stimate per l’intera Europa sono 790mila (133 ogni 120 mila persone) in un anno (dati 2015) e 659.000 decessi per l’UE a 28 (129 ogni 100 mila).
LO SMOG UCCIDE PIÙ DELLE SIGARETTE
Basta forse estrapolare un solo dato sullo studio sugli effetti nocivi dello smog pubblicato dall’European Heart Journal per comprenderne pienamente la portata: ogni anno su 100mila persone ne muoiono in media 120 a causa dell’inquinamento. Questi decessi sono riconducibili nel 40-80% dei casi a malattie cardiovascolari, il doppio che per malattie respiratorie. Thomas Münzel, dell’Università di Mainz, in Germania, che ha condotto lo studio, ha sottolineato come le morti da smog siano più di quelle da tabacco che, diversamente dallo smog, rappresenta un pericolo evitabile. Come riferito dall’ansa, il problema maggiore è soprattutto quello inerente alle particelle inquinanti: queste in molti paesi Ue eccedono i limiti fissati dall’Organizzazione Mondiale per la Salute. Il passaggio a forme di energia pulita, concludono gli autori del lavoro, potrebbe più che dimezzare le morti da smog.