Scioperi, allo studio una legge per evitare una paralisi nei trasporti: il piano del ministro Salvini contro lo "sciopero selvaggio" nel fine settimana
Lo sciopero di venerdì, annunciato come una maxi mobilitazione, in realtà si è rivelato molto modesto, tanto che si parla di flop. La partecipazione tanto attesa non c’è stata, ma comunque il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, vuole intervenire con una legge che riduca l’impatto degli scioperi sui trasporti e, quindi, i disagi che causano.
All’orizzonte, infatti, ci sono tanti altri scioperi: la Cgil ne ha già proclamato uno per il 12 novembre, ma il Garante degli scioperi ne segnala decine da qui a Natale. Solo l’anno scorso ci sono state 1.603 proclamazioni di sciopero, di cui 622 effettivamente avvenute.
Stando a quanto riportato da Il Giornale, il leader della Lega sta valutando un intervento legislativo per coordinare meglio il diritto allo sciopero con il diritto alla mobilità ed evitare che il Paese venga “paralizzato”, soprattutto il venerdì, che è il giorno in cui cadono molto spesso gli scioperi.

L’intenzione è messa nero su bianco con una nota del Mit guidato appunto da Salvini. Ma l’orientamento è condiviso nel centrodestra: infatti, nei giorni scorsi erano già emerse indiscrezioni su una norma.
ANCHE FDI LAVORA A LEGGE CONTRO “SCIOPERI SELVAGGI”
Ad esempio, secondo il Fatto Quotidiano, verrà riproposto con un provvedimento ad hoc l’emendamento di Matteo Gelmetti, senatore di Fratelli d’Italia, per obbligare i lavoratori a comunicare con un preavviso di almeno otto giorni l’eventuale adesione agli scioperi.
Era stato ritirato dalla legge di bilancio, ma verrà appunto ripresentato, anche perché la causa è sposata da tutto il partito guidato dalla premier Giorgia Meloni, con l’ufficio studi di FdI che aveva inviato ai parlamentari un documento per spiegare i motivi dell’intervento.
Infatti, l’emendamento, che era stato “strumentalizzato”, trattando un tema complesso, necessita di una proposta di legge apposita e di un confronto più approfondito a livello parlamentare.
La tesi di FdI è che, anche quando lo sciopero ha un’adesione bassa, i servizi vengono ridotti di molto dalle aziende; quindi, l’obbligo di adesione preventiva può tornare utile per modulare i servizi in base al numero di lavoratori scioperanti.
