I genitori di Saqib, il fidanzato di Saman Abbas, sono in Italia. Il legale parla di un primo traguardo raggiunto, in attesa di arrivare alle condanne
Ad attirare Saman Abbas nella trappola della morte è stata la mamma. In una chiamata alla giovane, la donna la invitava a tornare a casa dalla comunità, dicendole: “Faremo come dirai tu ma fammi sentire una volta la tua voce. Ti prego, stiamo morendo tutti, faremo come vuoi tu”. Parole dolci, alle quali la ragazza aveva creduto, tornando a Novellara per prendere i documenti che le sarebbero serviti per sposare il fidanzato, Saqib.
Sono arrivati intanto i risultati dell’esame autoptico sul corpo della giovane: i medici legali hanno stabilito che Saman è morta per strozzamento. In particolare, l’autopsia ha dato come esito lo strangolamento a mani nude. Al processo in corso dovrebbe partecipare in video-collegamento anche Shabbar Abbas, padre della giovane, come promesso già altre volte: nonostante questo, l’uomo non ha mai preso parte al dibattito neppure a distanza.
Le parole del fidanzato
Mentre il processo prosegue, arrivano buone notizie per quanto riguarda la famiglia del fidanzato di Saman, Saqib. Il giovane aveva chiesto che i genitori potessero arrivare in Italia perché minacciata, in Pakistan, dal padre della ragazza. A Quarto Grado, Claudio Falleti, avvocato del giovane, parla di una prima vittoria: “Dopo tre anni di attesa, grazie anche all’aiuto del Consiglio dei Ministri, i genitori di Saqib sono arrivati in Italia. È un piccolo traguardo in attesa di raggiungere anche il secondo, che è la verità”.
Proprio Saqib, in un video, ci tiene a far sentire il proprio affetto a coloro che lo hanno sostenuto: “Con questo video volevo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine e che mi hanno aiutato a portare in Italia la mia famiglia che era in pericolo in Pakistan. Ringrazio il governo italiano, il mio avvocato. Spero che non succedano più storie come quella di Saman e la mia perché tutti devono essere liberi”.