C’era da aspettarselo: Danish Hasnain, lo zio 33enne di Saman Abbas, arrestato nei giorni scorsi in un sobborgo di Parigi dopo essere stato a lungo intercettato dai carabinieri di Reggio Emilia, ha deciso di restare in silenzio. Davanti ai giudici francesi ha fatto scena muta, esattamente come il cugino arrestato in Italia che si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo è ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio della giovane 18enne scomparsa da Novellara. Il caso sarà affrontato questa sera dalla trasmissione Quarto Grado, che ripercorrerà le tappe salienti del giallo, fino all’ultima decisiva svolta.
L’arresto dello zio Danish è avvenuto a distanza di circa un mese dalla sua individuazione da parte dei carabinieri. Quando la mappa geografica si è andata sempre più restringendosi sono entrati in azione i colleghi francesi che mercoledì mattina hanno bloccato il ricercato in un appartamento parigino. Il suo covo era stato individuato circa 20 giorni fa ma serviva ancora la certezza che il pakistano fosse proprio lì. Dopo diversi appostamenti ed analisi relative i dati social, spiega Il Resto del Carlino, è stato possibile rintracciare la loro rete di relazioni estrapolando gli indirizzi Ip, fino alla svolta decisiva. Il 33enne non ha opposto resistenza e non ha avuto reazioni violente. Con lui, altri tre connazionali anche se non è chiaro se fossero o meno a conoscenza della sua vera identità.
Saman Abbas: dove sono i genitori? Pakistan pronto a collaborare
Questi aspetti sono attualmente al vaglio della polizia francese che opera in stretto contatto con i colleghi italiani per riscostruire i quasi cinque mesi di latitanza che hanno dato inizio al giallo di Saman Abbas. Ora Hasnain si trova nel carcere di Fresnes. Ieri mattina è stato sottoposto all’udienza di convalida dell’arresto in tribunale a Parigi ma stando alle prime indiscrezioni non avrebbe fatto alcuna dichiarazione degna di nota. Il 29 settembre dovrà comparire davanti alla ‘Chambre d’instruction’, organo giudiziario chiamato a pronunciarsi sul mandato di arresto europeo e sulla sua consegna alle autorità italiane.
Dopo l’arresto dello zio, adesso l’attenzione è tutta rivolta ai genitori di Saman Abbas: dove sono? Secondo chi indaga al giallo dovrebbero essere proprio in Pakistan e per questo ieri il ministro della Giustizia Marta Cartabia ha firmato la richiesta d’arresto per estradizione in attesa che possa aprirsi una collaborazione giudiziaria con il Paese asiatico, al fine di portare alla cooperazione delle forze di polizia locali. I primi segnali sarebbero giunti, come testimonia l’ambasciatore pakistano a Roma, Jahuar Saleem in una intervista ad Adnkronos: “Il Pakistan collaborerà pienamente con le autorità italiane sul caso”. In merito l’ambasciatore ha aggiunto: “Ora che la richiesta ufficiale di estradizione è stata presentata, sarà seguita in linea con il trattato di estradizione firmato tra i due paesi nel 1972”. In merito all’estradizione dei due genitori, Saleem ha spiegato che “anche se non ci sono tempi specifici previsti dall’accordo di estradizione per il trattamento di tale richiesta, tuttavia, assicuriamo alle autorità italiane la nostra piena cooperazione per un rapido riscontro”.