Nicolò Maja incontra il padre: “Ora sono più tranquillo”
Nicolò Maja ha visto il padre in Aula, a margine dell’udienza al Tribunale di Busto Arsizio. Il ragazzo, unico sopravvissuto della strage di Samarate, ha perso la sorella e la madre per mano della follia ingiustificabile del madre, Alessandro, che lo scorso maggio nella notte ha provato a sterminare la famiglia a colpi di martello. Il giovane, come riporta l’Ansa, ha raccontato: “Rivederlo in aula non è stato facilissimo, io l’ho guardato ma non so se lui mi ha visto”.
Alessandro Maja è in carcere dallo scorso maggio, da quando nella notte ha ucciso la moglie e l’altra figlia e ha gravemente ferito lo stesso Nicolò, che dopo una serie di interventi chirurgici si è salvato, rimanendo però sulla sedia a rotelle. Il 24enne ha detto di sentirsi “più tranquillo” dopo l’udienza e dopo aver incrociato lo sguardo del padre, l’uomo che in una notte ha cambiato la loro vita per sempre.
Nicolò in Aula con la mamma e la sorella sulla maglia
Nicolò Maia, come spiega l’Ansa, ha un solo desiderio: capire perché il padre abbia compiuto un gesto così brutale. “Vorrei chiedergli perché ha deciso di rovinare la nostra vita. Proverò a parlargli, forse alla prossima occasione” ha dichiarato il giovane parlando del padre Alessandro, che oggi ha rivisto per la prima volta in aula al tribunale di Busto Arsizio. Il giovane non aveva più incontrato il padre da quando nel maggio scorso ha ucciso nel sonno la moglie, la figlia e ha gravemente ferito il 24enne.
Il ragazzo si è presentato in Aula con una maglietta con le immagini della madre e della sorella: “Perché volevo portarle con me, mi danno quella spinta…”. A settembre Annalisa, cugina di Nicolò, aveva raccontato: “Non si spiega ciò che è successo come tutti noi”. Lui ce la mette tutta, si impegna, ha la forza di volontà, speriamo in bene. Lui dice sempre che la mamma e la sorella sono vicine a lui e gli danno la forza, penso diano la forza a tutti”.