San Lucio I si celebra come ogni anno il 5 marzo. A lui sono dedicate molte feste e sagre. Il fatto che sia protettore dei caseari fa si che le sagre siano per la maggior parte dedicate ai formaggi. Nel mese di luglio a Noceto in provincia di Parma, durante la festa di San Lucio si svolge la sagra del Parmigiano Reggiano. A Boville Ernica la domenica successiva al 4 marzo viene organizzata una bella festa paesana in onore del santo caratterizzata dalla fiera della Ciambella. A Chiuduno in provincia di Bergamo a ottobre si svolge la Sagra di San Lucio con tante bancarelle storiche.
Il Santo Lucio I è patrono di Boville Ernica, una cittadina adagiata su un colle in provincia di Frosinone nel Lazio. Attraversando le vie del paese si incontrano palazzi rinascimentali e chiese. Un tempo la cittadina sorgeva in pianura, poi dopo le invasioni degli ungari e dei saraceni la popolazione si spinse sul colle diventando una delle zone più fortificate con una cintura di mura che lo rendevano impenetrabile. Boville Ernica ha numerosi rinvenimenti archeologici dell’età preromana.
San Lucio I, la vita del Beato
Non si sa nulla della vita di Lucio I, solo che è nato a Roma e non si conosce neanche la data. Non si hanno nemmeno notizie della sua famiglia, a parte il nome di suo padre, Porfiriano, riportato nel “Liber Pontificalis”, anche se rimane un mistero come l’autore abbia ottenuto l’informazione. Altre fonti insinuano che il santo è di origine toscana, è nato a Lucca e che suo padre si chiama Licinio, ma è tutto da verificare. Quello che è certo è che nel 253 Lucio diventò il 22° Vescovo di Roma dopo la morte di papa Cornelio. Subito dopo la consacrazione fu esiliato, perché sotto l’imperatore Gallo persisteva la persecuzione della Chiesa. Quando diventò imperatore Valeriano, Lucio fu fatto rientrare nella città e riprese la guida della Chiesa. Il suo ritorno a Roma fu trionfale, gli echi di questa esultanza raggiunsero San Cipriano Vescovo di Cartagine, che gli scrisse una lettera felicitandosi del suo rientro. La missiva concludeva dicendo che il Signore lo aveva richiamato a Roma per dare al suo futuro martirio un teatro più grandioso. In realtà quello che auspicava San Cipriano non si avverò e San Lucio I morì nel marzo del 254 non da martire, ma in un momento in cui la Chiesa viveva un periodo di tranquillità. Difatti Valeriano all’inizio del suo regno fu benevolo nei confronti dei cristiani, poi nel 257 emanò il primo editto di persecuzione. San Lucio I fu sepolto nelle Catacombe di San Callisto e precisamente nella cripta dei Papi. Nonostante non sia stato un martire, il nome di San Lucio I venne inserito nel 1602 nel “Martirologio Romano”, successivamente venne cancellato e inserito nella “Depositio episcoporum”. San Lucio I è il protettore dei pizzicagnoli e di coloro che lavorano nel settore caseario.
Gli altri Beati di oggi
Altri Santi che la Chiesa commemora il 5 marzo sono: Santa Olivia da Brescia morta torturata perché rinnegò il culto di Dio e San Teofilo da Cesarea fu un martire ucciso durante la persecuzione dei cristiani.