Il 6 febbraio di ogni anno vengono ricordati San Paolo Miki e compagni. Miki fu membro della Compagnia di Gesù e martire durante la guerra di religione in Giappone, insieme ad altri, tra religiosi e laici, tra cui due ragazzini di 11 e 13 anni. Era il XVI secolo.
San Paolo Miki e compagni Martiri: la terribile persecuzione in Giappone che crocifisse i cristiani
San Paolo Miki macque a Osaka nell’anno 1556 circa. Per la precisione, la sua famiglia era originaria di Kyoto ed era di nobili origini. Famiglia che peraltro era credente, tant’è che ricevette il battesimo a 5 anni, mentre nel 1578, ossia a 22 anni di età, decise di entrare come novizio nella Compagnia dei Gesuiti. Questo gli permise anche di portare avanti i propri studi presso i collegi dell’ordine della prefettura di Takatsuki e Azuki.
Aveva una straordinaria vocazione e decise di diventare un missionario della religione cristiana. Tuttavia il suo più grande sogno era quello di diventare un sacerdote, ma non poté mai essere ordinato perché in tutto il territorio giapponese, all’epoca, non c’era neppure un vescovo. Tra l’altro questo era un periodo particolarmente complesso per quanti avevano deciso di seguire la religione cristiana.
Infatti, se in un primo momento, in Giappone si decise di tollerare la diffusione del Cristianesimo, a partire dal 1587, l’allora daimyo Toyotomi Hideyoshi, ossia la massima carica feudale sul territorio nipponico, cambiò completamente atteggiamento. Infatti, fu emanato un duro decreto che prevedeva l’espulsione di tutti i missionari che arrivavano costantemente dall’Occidente. Questo fu soltanto il primo atto di una vera e propria guerra di religione che si consumò in tutto il Giappone e che vide come apice l’anno 1596.
Proprio come era avvenuto circa 1.200 anni prima nell’impero romano, si diede il via a terribili persecuzioni contro gli occidentali e tutti i religiosi cristiani. Vennero considerati dei traditori e purtroppo, tra i tanti che furono arrestati nel mese di dicembre, toccò anche a Paolo Miki insieme ai suoi due compagni dell’ordine e sei frati che erano di origine spagnole. Le rappresaglie furono davvero molto violente e infatti vennero tutti crocifissi sulla collina di Tateyama. Secondo quanto viene raccontato, nella sua passione sembra che San Paolo Miki continuò a predicare anche quando si trovò sulla croce in punto di morte.
La città di Osaka è tra le più importanti di tutto il titolo giapponese. Conta circa 2,7 milioni di abitanti e si estende ad un’altitudine di 20 metri sul livello del mare. È la storica capitale commerciale del Giappone anche grazie alle importanti industrie di cui dispone e al porto particolarmente funzionale dal punto di vista logistico. Sul suo territorio ci sono tanti templi come il grande santuario di Sumiyoshi e la pagoda di Shitenno-ji. Da non perdere anche il castello di Osaka e tutto lo skyline che ne fanno una città moderna e occidentale.
Gli altri Santi del giorno
Il 6 febbraio di ogni anno il calendario romano ricorda, oltre a San Paolo Miki e compagni Martiri, anche San Pietro Battista Blasquez, insieme a tutti i suoi compagni, San Silvano che è stato vescovo di Emesa, San Dorotea, San Teofilo, San Melis, San Vedasto, Sant’Amando, Santa Renilde, San Guarino, il beato Angelo da Furci, Sant’Alfonso Maria Fusco, il Beato Francesco Spinelli, San Matteo Correa e San Mocio.