Il 28 gennaio si celebra San Tommaso d’Aquino, frate domenicano che nel corso della sua vita è stato teologo, filosofo e accademico. Venerato come santo, dal 1567 è stato insignito del titolo di Dottore della Chiesa. San Tommaso nacque intorno al 1225 ad Aquino, nell’odierna Ciociaria. Figlio più piccolo di una nobile famiglia, fu avviato da subito alla carriera ecclesiastica, e per questo mandato a studiare all’Abbazia benedettina di Montecassino, dove l’abate era suo zio. Inviato a Napoli per metterlo al sicuro dai disordini che si verificavano a Montecassino, venne in contatto con i domenicani, fino ad entrare nell’ordine. Divenuto allievo di Alberto Magno, seguì il suo maestro a Parigi e Colonia, per poi diventare lui stesso docente nel 1252 presso l’Università di Parigi. Rientrato in Italia, divenne docente presso l’Università di Napoli, fino al 1274, quando morì mentre era in viaggio verso Lione, per prendere parte al concilio.
San Tommaso d’Aquino, il ruolo accademico
Nonostante una vita breve, San Tommaso d’Aquino fu un fondamentale esponente della Scolastica, per cui traspose in chiave cristiana il pensiero aristotelico. Fu autore prolifico, con all’attivo 36 opere e 25 opuscoli, in gran parte prodotti nel periodo che trascorse tra Parigi e l’Italia. Le opere fondamentali sono la “Somma della verità della fede cattolica contro i Gentili” e il “Secondo commentario delle Sentenza”. Il contributo principale del suo pensiero alla teologia cristiana è la dimostrazione dell’esistenza di Dio sulla base di cinque punti, coniugando fede e ragione.
Ogni anno, il 7 marzo, a Roccasecca (FR) si tiene una festa in onore di San Tommaso. Fu infatti nel castello del paese di proprietà del padre, che venne alla luce il futuro Dottore della Chiesa, e i suoi concittadini ne commemorano ogni anno la nascita con varie iniziative, sia laiche che confessionali. Gli eventi si susseguono per tutto il mese, con proposte pensate appositamente per far conoscere meglio la figura del Santo.
Il patrono della Campania
Oltre che patrono della regione Campania, San Tommaso è patrono di alcune città italiane, tra cui il comune irpino di Grottaminarda. Le origini del nome sono incerte, l’ipotesi più accreditata è che sia il risultato dell’unione della parola grotta con il nome germanico Maynardus. Altri studiosi identificano la genesi del nome con l’esistenza, in tempi antichi, di una grotta dedicata alla dea Minerva. Le prime testimonianze di insediamenti in zona risalgono al 991, quando viene citato in alcuni scritti col nome di Cripta. Fino a tutto il 1500 mantiene lo status di feudo, dove si avvicendano vari signori locali. Durante il Risorgimento i grottesi si uniscono ai moti garibaldini, rubando dapprima due cannoni ai soldati borbonici, e attaccando poi la roccaforte borbonica di Ariano. In tempi moderni, il paese è stato pesantemente danneggiato dal tristemente noto terremoto del 1980, che ha interessato tutta la zona dell’Irpinia. Tra i punti d’interesse, il più noto è il Castello d’Aquino, di epoca medievale, che dall’originaria funzione difensiva è stato oggi mutato in museo e biblioteca. Da vedere anche la Dogana Aragonese, istituita nel corso del ‘400 come punto di riscossione dei dazi per entrare nel territorio del feudo, e i giardini Antonio De Curtis, dove si trova anche un busto in memoria di Totò.
Gli altri Beati di oggi
Altri Santi e Beati del giorno sono San Giovanni di Reome abate, San Giacomo eremita, San Josef Freinademetz, missionario in Cina, la Beata Maria Luisa Montesinos Orduna, martire, e infine la Beata Olimpia Bida, religiosa ucraina e martire.