Agenas, rapporto 2025 sulla qualità della sanità in Italia, i 15 ospedali migliori e le criticità territoriali evidenziate soprattutto al Sud
Sanità Italia, pubblicato l’ultimo rapporto Agenas sui dati del PNE, Programma Nazionale Esiti, che analizza la qualità raggiunta per le prestazioni SSN, sia di tipo assistenziale che medico chirurgico. Dallo studio, che ha preso in esame un totale di 1117 ospedali, tra pubblici e cliniche private accreditate, emerge che in 15 casi la valutazione è stata eccellente, soprattutto per quanto riguarda alcune aree cliniche e nei centri ad alta densità di trattamento per patologie specifiche.
Un numero che segna anche un miglioramento rispetto al passato, specialmente a livello complessivo, ma che resta concentrato nelle regioni del Nord, evidenziando anche il divario territoriale che permane, con un peggioramento dei servizi al Sud che resta sotto gli standard con una media di 2 strutture su 10 che presentano criticità.
Gli indicatori utilizzati per esprimere il giudizio sono basati sulle performance ottenute durante l’anno in varie unità operative, dalla chirurgia generale ed oncologica, alla cura delle patologie di tipo cardiocircolatorio, del sistema nervoso e respiratorio, fino ad arrivare ai reparti per gravidanza e parto e di nefrologia. Incrociando poi le informazioni generali con quelle relative alle dimissioni di pazienti e accessi al pronto soccorso.

La classifica Agenas 2025 dei migliori ospedali in Italia, 15 strutture d’eccellenza in 8 ambiti clinici
Secondo l’ultimo rapporto Agenas sullo stato della sanità italiana e i livelli di qualità raggiunti dalle strutture che offrono prestazioni SSN, sono 15 gli ospedali che più hanno soddisfatto tutti i requisiti di eccellenza. In particolare due, che hanno ottenuto la migliore valutazione in tutti e 8 gli ambiti. Si tratta dell’Ospedale di Savigliano in Piemonte e di quello di Mestre in Veneto.
In classifica ci sono poi altri 9 istituti che hanno votazioni alte in 7 ambiti, e cioè: Federico II di Napoli, Umberto I Lancisi delle Marche, il Presidio ospedaliero Lotti di Pontedera in Toscana, l’Ospedale di Fidenza in Emilia Romagna, quello di Cittadella in Veneto, l’Istituto Humanitas di Rozzano, il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la Fondazione Poliambulanza di Brescia e l’Ospedale Maggiore di Lodi per la Lombardia. Gli altri, con voti alti il 6 su 8 aree, sono: l’Ospedale di Città di Castello in Umbria, quello di Bentivoglio in Emilia Romagna, MOntebelluna in Veneto e l’Ospedale Bolognini di Seriate in Lombardia.
Agenas 2025, le criticità al Sud: 2 ospedali su 10 sono sotto gli standard
Oltre alla classifica delle eccellenze della sanità in Italia, il programma esiti di Agenas ha messo in evidenza anche le strutture che presentano maggiori criticità. Come sottolinea il rapporto, il fatto che quasi tutte si trovino al Sud, dimostra che la questione del divario territoriale resta ancora aperta, specialmente in Campania, che è la regione dove c’è la più alta concentrazione di ospedali con prestazioni sotto gli standard. I fattori che hanno maggiormente influenzato il giudizio negativo sono stati quelli relativi alla mancanza di reparti specializzati, soprattutto per la chirurgia oncologica, per la quale molti pazienti sono costretti a spostarsi.
Altro problema è quello della tempestività, che non è ottimale in 2 casi su 10 nel Mezzogiorno, anche per le patologie che necessitano di cure immediate, come infarti, angioplastica, o ambiti pediatrici d’urgenza. Di conseguenza, a causa di queste carenze generali, i disservizi si ripercuotono su tutta la collettività, con liste di attesa più lunghe e accessi a prestazioni ed esami che troppo spesso sono in grave ritardo rispetto ai tempi previsti dal SSN.
