La sanità diventa sempre più un lusso e mentre 2mln di italiani rinviano le visite e gli interventi, più di 38mila chiedono un mutuo per le spese
In un paese con la sanità in affanno – nonostante il primo barlume di luce che spunta dal fondo del tunnel delle liste d’attesa – e gli stipendi bloccati agli anni in cui la vita costava nettamente meno, non stupisce (ma in un certo senso sorprende) che sempre più italiani si vedano costretti a chiedere un mutuo per pagare delle spese sanitarie, con un’incidenza ancora minima nel computo totale dei finanziamenti ma che sembra essere in forte crescita: a dirlo è un’indagine condotta da Facile.it e Prestito.it, riportata in queste ore dal Messaggero.
L’indagine – entrando nel dettaglio – ha preso in esame più di 770mila richieste di finanziamento presentate in Italia nel corso degli ultimi due anni, riferite a circa 40,6 miliardi di euro richiesti: tra queste la maggior parte (ovvero il 32%) è ancora fortemente legata all’esigenza di denaro scollegata da una specifica spesa, seguita – pur una considerevole distanza – da un 17,3% di richieste per l’acquisto di un’automobile usata quasi a pari merito con chi preferisce dilazionare in una singola soluzione più spese e da un 12% di chi vuole ristrutturare casa; mentre le spese per la sanità sono ormai il 5% del totale.
Complessivamente sono stati – insomma – circa 38mila e 500 gli italiani che hanno richiesto un mutuo per dilazionare una spesa sanitaria con una doppia crescita pari all’1% rispetto al periodo precedente alla pandemia e del 2% dal punto di vista del valore del finanziamento rispetto al 2023: in media un cittadino necessità, infatti, di oltre 10mila euro di prestito per le spese riferite alla sanità, con i primi mesi del 2025 ci parlano di una media di 5mila 867 euro a mutuo e di una dilazione in – addirittura – 53 mesi.
Rateizzazione dei costi della sanità: a pesare sono soprattutto le visite odontoiatriche
Interessante notare che una larghissima maggioranza (29,4 per cento del 5% che citavamo prima) delle spese sanitari affrontate grazie a un mutuo è relativa a interventi di tipo odontoiatrico, seguito dal 14,2% di ammortamenti relativi agli interventi estetici e – al terzo posto – da chi sceglie di rateizzare una spesa per i controlli radiologici in una struttura privata: i soggetti più esposti – spiega ancora l’indagine – sono le donne (pari al 44% del totale) con età inferiore ai 48 anni.
Altrettanto significativo – sempre nei termini della sanità – è il rapporto dell’Inapp che ci parla di più di 2 milioni di italiani che nel corso del 2024 hanno preferito rinviare una visita medica o un intervento a causa degli eccessivi costi: anche qui – riferisce, invece, un report di Eurispes – sono le cure odontoiatriche quelle maggiormente rinviate, seguire dai controlli periodici, dalle visite specialistiche e dagli interventi medici veri e propri; mentre è quasi scontato dire che sono i disoccupati (32,9% del totale) e chi si trova in cassa integrazione (57,1%) a rinviare più frequentemente le visite sanitarie.