Il 15 novembre di ogni anno, la Chiesa celebra Sant’Alberto Magno, Vescovo e Dottore della Chiesa, scrittore e filosofo tedesco appartenente all’ordine domenicano, considerato tra i più importanti teologi del periodo medievale e che si distinse per la sua grande erudizione. Grazie al suo incessante lavoro permise di studiare e commentare i testi di Aristotele e fu, inoltre, maestro di San Tommaso d’Aquino.
La vita di Sant’Alberto Magno: un’esistenza dedicata allo studio filosofico e teologico
Alberto era il figlio minore del Conte di Bollstädt e nacque a Lauingen (Svevia), anche se gli storici non sono concordi sulla data: alcuni ritengono nel 1205, altri nel 1206 e per altri ancora nel 1193. Non si hanno neanche informazioni certe riguardo la sua prima istruzione, anche se da giovanissimo fu mandato a proseguire i suoi studi presso l’Università di Padova.
Nel 1223, dopo avere assistito a un sermone di Beato Giordano di Sassonia, decise di intraprendere la carriera religiosa e di entrare nell’Ordine dei predicatori. Dopodiché iniziò a insegnare teologia in diverse città in tutta Europa fino a che non fu inviato nel 1240 all’Università di Parigi dove completò i suoi studi e insegnò teologia.
Fu proprio qui che incontrò Tommaso d’Aquino, che divenne uno dei suoi più brillanti discepoli. Nel 1260 fu consacrato vescovo di Ratisbona e nel 1274 fu mandato da Papa Gregorio X a prendere parte al secondo Concilio di Lione. L’annuncio della morte del suo amato discepolo fu un duro colpo per Alberto che dichiarò che “la luce della Chiesa si era estinta”.
Quando venne però a conoscenza, nel 1277, che l’arcivescovo di Parigi voleva condannare le opere di Tommaso d’Aquino, Alberto ritrovò il suo antico vigore e si recò immediatamente in città per difendere gli scritti del suo discepolo. Nel 1278 iniziò però a soffrire di vuoti di memoria e lentamente la sua mente si offuscò. Alberto visse i suoi ultimi anni in isolamento, evitando qualunque evento pubblico. Morì in tarda età, ormai stanco dopo una lunga vita di privazioni, nel 1280 a Colonia, dove fu sepolto.
Nel 1622 fu beatificato da Papa Gregorio XV e nel 1931 fu Papa Pio XI a proclamarlo Santo e Dottore della Chiesa. Nel 1941 sarà poi Papa Pio XII a dichiararlo Patrono dei cultori delle scienze naturali.
Il culto di Sant’Alberto Magno e il patronato
Sant’Alberto Magno è patrono del piccolo comune lombardo di Castelletto di Branduzzo, un paesino di neanche mille abitanti situato nella pianura dell’Oltrepò Pavese. Qui è presente la Chiesa dei Santi Alberto e Siro, i due patroni della cittadina, risalente al XV secolo. Nonostante la Chiesa preveda la celebrazione il 15 novembre, a Castelletto di Branduzzo i SS. Siro e Alberto vengono celebrati nel mese di agosto, in particolare la prima domenica.
Durante questa giornata si svolge una lunga serie di eventi, con stand gastronomici, panini e grigliate, spettacoli musicali, karaoke, gonfiabili per i più piccoli e mercatini. Inoltre è prevista un’affascinante esposizione di automobili e biciclette d’epoca, un’esposizione di quadri e disegni a fumetti, la caccia al tesoro per i bambini, oltre che la pesca di beneficenza organizzata dall’oratorio.
Gli altri Santi del giorno
Il 15 novembre, oltre a Sant’Alberto Magno, la Chiesa venera anche: San Leopoldo III il Pio, Margravio d’Austria; San Felice di Nola, vescovo; Beata Lucia da Narni, domenicana; San Giuseppe Pignatelli, sacerdote; San Raffaele di San Giuseppe, sacerdote; Beata Maria della Passione (Elena) di Chappotin de Neuville Religiosa, fondatrice; San Rocco Gonzalez de Santa Cruz, martire; San Macuto di Aleth, vescovo; San Desiderio di Cahors, vescovo; Santi Giuria e Samona, martiri; San Fintano, recluso.