Il 15 novembre la Chiesa Cattolica celebra Sant’Alberto Magno, considerato il patrono degli scienziati. Ci troviamo dunque a celebrare quello che è il patrono di Castelletto di Branduzzo, piccolissimo borgo lombardo della provincia di Pavia che sorge nel cuore dell’Oltrepò Pavese. Il suo simbolo principale è il Castello di Branduzzo, grande esempio di architettura lombarda rinascimentale. Edificato alla fine del ‘400 dalla famiglia Botta, mostra due torri maggiori di stampo sforzesco e due minori di chiara influenza viscontea.
C’è una corte rustica e una nobile che introduce al palazzo, ricco all’interno di aule affrescate. Merita una visita anche la Chiesa dei Santi Alberto e Siro, risalente al XVII secolo: presenta tre navate e una serie di belle cappelle laterali con le volte a vela.
Sant’Alberto Magno, la vita del Beato
Sant’Alberto Magno è nato molto probabilmente nella metà del secolo XII: apparteneva a una ricca famiglia tedesca, i Bolstadt di Svevia e sin da piccolo la sua forte fede in Dio lo portò a prendere l’Abito domenicano dei Predicatori. Alberto prese i voti religiosi e studiò anche presso l’Università di Padova, non senza incontrare così tanti problemi e ostacoli da pensare perfino di allontanarsi dalla casa di Dio. La Vergine Maria però accorse in suo aiuto, donando ad Alberto la forza necessaria per proseguire sul suo cammino e invitandolo a perseverare: l’uomo, su spinta divina, completò brillantemente il suo ciclo di studi e fu addirittura nominato Dottore Universale, titolo che spiegava tutta la sua grandezza. Cominciò a insegnare a Strasburgo, a Parigi e a Colonia, dove peraltro fondò gli Studi Domenicani di Germania: proprio nella città tedesca ebbe tra i suoi discepoli San Tommaso d’Aquino, di cui Alberto intuì sin da subito la sua grandezza d’animo. Nel 1254 divenne Provinciale di Germania, recandosi nel frattempo a Roma e partecipando al Concistoro di Anagni dove prese strenuamente le difese dei diritti dei religiosi mendicanti e della Santa Sede.
Per questo il papa assegnò ad Albetro una cattedra presso l’Università Pontificia. Nel 1260 invece fu eletto Vescovo di Ratisbona e il suo compito fu quello di risollevare una diocesi ormai decaduta, sia dal punto di vista spirituale che economico. Riuscì a formare nuovi sacerdoti, visitò chiese, confessò e predicò, riportando nuova vita nella diocesi. Col permesso di Urbano IV, lasciò Ratisbona dedicandosi all’insegnamento, senza interrompere la sua opera di riconciliazione tra i popoli e tra la Chiesa Latina e quella Greca nel corso del Concilio di Lione. Un giorno però la vita di Alberto mutò: come la Vergine Maria gli aveva predetto, nel bel mezzo di una lezione perse la memoria, abbandonando tra le lacrime la cattedra. Il suo desiderio di abbandonare la vita terrena trovò realizzazione il 15 novembre del 1280. Le spoglie di Sant’Alberto Magno si trovano oggi a Colonia, all’interno della Chiesa di Sant’Andrea: fu beatificato nel 1622 e santificato poi nel 1931 da papa Pio XI.
Tutti gli altri Beati di oggi
Il 15 novembre si celebrano anche altri Santi e Beati quali San Desiderio di Cahors, San Sidonio, San Macuto di Aleth, San Machell di Lianfechell, San Fintano, beato Enea da Faenza, beata Maria della Passione e beato Assone di Torgau.