Da giugno su Netflix è disponibile la serie "Sara - La donna nell'ombra", tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni
A giugno Netflix ha pubblicato la serie tv in sei puntate Sara. La donna nell’ombra tratta dai romanzi dell’instancabile Maurizio De Giovanni. La Rai ha già portato sullo schermo i suoi Mina Settembre, Il Commissario Ricciardi e I Bastardi di Pizzofalcone, ma questa volta la piattaforma statunitense, furbescamente, se ne è appropriata.
De Giovanni ha pubblicato sette romanzi con protagonista Sara Morozzi e dai primi tre (Sara che aspetta, Sara al tramonto, Le parole di Sara) è stata realizzata la prima stagione.
Ma chi è Sara? È un ex agente segreto che si è ritirata in pensione anticipata dopo la morte del compagno, suo superiore. È depressa, vive isolata in una stanzetta di un albergo, sembra non abbia futuro, ma una telefonata la scuote: suo figlio Giorgio è morto in un incidente. E qui si scopre il suo passato. Sposata con un figlio di una decina d’anni, aveva abbandonato il piccolo e il marito per andare a vivere con il suo capo, troncando il rapporto con i familiari.
Il profeta Isaia: Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio del suo seno?
Per Sara è stato così e ora la vita le chiede il conto. Il figlio Giorgio viveva con Viola che sta aspettando un figlio e la sua morte appare inspiegabile, si è suicidato. Ma a Sara qualcosa non sfrigola e richiama dopo anni la sua ex sodale dell’agenzia governativa, Teresa, ancora operativa, per avere un aiuto e indagare. Sara era chiamata la Mora, mentre Teresa era la Bionda.
Teresa ha un boyfriend che le gira dritte sugli intrallazzi di un ambiguo politico per cui lavora, scoperto viene fatto fuori brutalmente. Tutto s’intreccia, situazioni personali, politica, malaffare e criminalità. Di fondo restano le varie indagini compiute negli anni dall’agenzia e la longa manus di molti casi scottanti insabbiati da Roma.

Non è una serie d’azione, è un poliziesco con delle sfumature psicologiche che emergono nelle vite personali, soprattutto nelle puntate in cui Sara indaga sulla morte del figlio e Teresa sulla scomparsa del giovane fidanzato con legami nella politica e negli affari.
Le due figure femminili sono centrali nella narrazione. Sara è interpretata da Teresa Saponangelo (David di Donatello 2022 per È stata la mano di Dio) impersona in maniera realistica il suo essere nell’ombra (come il titolo), vivendo con i fantasmi e le scelte del passato, professionalmente invisibile, con la capacità naturale di saper leggere alla perfezione i labiali e interpretare gli atteggiamenti delle persone anche a distanza. La morte del figlio che ha rinnegato, la conoscenza della nuora e la nascita del nipotino, a cui verrà dato il nome del suo compagno morto, la riporta alla vita.
Claudia Gerini è nei panni di Teresa la Mora, gnocca, esuberante e cinica, che però piange per la morte del giovane a cui inizialmente si era legata per gioco e per avere dritte sugli intrallazzi dei politici.
Di contorno, in secondo piano, abbiamo l’ispettore Davide Pardo (Flavio Furno) che si scontra con Sara, ma poi l’affianca nelle indagini. Viola (Chiara Celotto) pian piano si prende ad affezionarsi a Sara nonostante il compagno Giorgio non le avesse mai detto nulla della madre.
La regia è pulita e sobria, pochi movimenti camera da manuale e il drone (che ormai nelle serie tv è utilizzato a valanga) serve solo per brevi raccordi.
Tutto sommato a chi piace il genere, a parte un po’ di luoghi comuni, come immigrati e trame dei servizi segreti, è una serie tv che umanizza e scruta l’animo delle protagoniste.
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