Sars, virus scomparso misteriosamente prima del vaccino, invece il Covid-19 tiene in scacco il mondo intero. Perché e la corsa al vaccino
Sono tante le domande sul nuovo coronavirus che non hanno ancora trovato risposta. Alcune di queste riguardano la “misteriosa” scomparsa del virus della SARS, sindrome respiratoria acuta grave. Come è possibile che quello nuovo tenga in scacco il mondo intero, mentre il precedente è svanito ancor prima che fosse realizzato un vaccino per sconfiggerlo? La SARS, che ha ucciso una persona infetta su 10, si è rivelata molto letale, eppure è scomparsa misteriosamente. Questo interrogativo di sicuro conferma, come spiega The Conversation, quanto i virus possano essere imprevedibili, soprattutto quando c’è il salto di specie. Ma conferma anche che la priorità deve essere lo studio delle malattie infettive emergenti. La SARS è stata individuata per la prima volta nella provincia di Guangdong, in Cina, nel novembre del 2002, quando i medici hanno diagnosticato una polmonite insolita. Anche allora la malattia non fu segnalata subito all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ma questa è un’altra storia… Nel febbraio 2003 scoppiò un altro focolaio, stavolta ad Hanoi, in Vietnam, e un ufficiale dell’Oms, che in seguito morì, visitò un paziente segnalando un grosso focolaio all’Oms il 10 marzo 2003. Nel frattempo un medico di Guangdong si era recato a Hong Kong, soggiornando all’Hotel Metropol, trasmettendolo così ad almeno una dozzina di altri ospiti.
SARS SCOMPARSO, COVID19 TIENE IN SCACCO IL MONDO
Da quel momento SARS prese il sopravvento: arrivò in Canada, Irlanda e negli Stati Uniti, oltre che a Singapore. La maggior parte dei casi è rimasta in Asia, ma il virus è stato particolarmente aggressivo e letale, con i sintomi che comparivano nel giro di due-tre giorni. Le misure di quarantena che furono adottate diedero i loro frutti: a luglio l’Oms dichiarò conclusa la minaccia e il bilancio fu di oltre 8mila casi di SARS-CoV-1 e circa 700 morti. Questo virus è strettamente correlato al SARS-CoV-2. Gli scienziati ritengono che entrambi abbiano avuto origine nei pipistrelli e che i genomi siano identici per l’80 per cento. Quali sono le differenze? SARS-CoV-1 è stato più aggressivo e letale, ma il “cugino” si è diffuso più rapidamente, anche grazie agli asintomatici. Se per la SARS è stato facile rintracciare i contatti, perché tutti avevano sintomi in due-tre giorni, con il virus che provoca il Covid-19 ci vogliono due settimane per la comparsa dei sintomi, e alcune persone non ne hanno affatto. Difficile ricostruire la rete di contatti che si hanno nel giro di due settimane, comunque più complesso. Per questo è più semplice adottare il lockdown.
SARS, COVID-19 E LA CORSA AL VACCINO
E poi c’è la questione dei vaccini. Gli studi su quello per la SARS sono stati avviati e si è arrivati alle sperimentazioni su modelli animali. È stato possibile sconfiggere il virus nei furetti, primati non umani e topi. Tutti i vaccini hanno portato all’immunità protettiva, ma non sono mancate le complicazioni, come ricorda The Conversation. I vaccini hanno portato gli animali ad una malattia immunitaria. Sull’uomo invece non sono stati condotti studi, né sono stati portati avanti quelli sugli animali perché poi il virus è scomparso. Forse anche l’arrivo del clima estivo e la quarantena delle persone entrate in contatto con gli infetti hanno inciso, ma ancora non si sa perché l’epidemia sia finita. Ora per SARS-CoV-2 si stanno sviluppando vaccini anche molto diversi tra loro. Molti di loro usano piccole porzioni del virus o dell’RNA del virus. In questo modo si spera di aggirare i problemi emersi con i vaccini per la SARS. Ma siamo in una fase sperimentale e con tante domande a cui si spera presto di trovare risposta.
