Sbadigliare non è sintomo di noia, ma fa bene all’organismo. A spiegarne le ragioni è il Corriere: la prima motivazione è che lo sbadiglio aumenta la quantità di ossigeno nell’organismo, in risposta a un eccesso di anidride carbonica nel sangue. Per questo motivo aumenta anche le prestazioni sportive, perché può contribuire a eliminare l’anidride carbonica in eccesso. In secondo luogo, lo sbadiglio aumenta l’attività di una piccola area del cervello chiamata precuneo. Questa svolge un ruolo importante nell’orientamento spaziale, nella memoria e nella coscienza. Come ha spiegato il neuroscienziato Andrew Newberg, sbadigliare aumenta la concentrazione e l’attenzione: bisognerebbe farlo più volte al giorno.
Il Corriere prosegue spiegando che lo sbadiglio ha anche una funzione sociale, come dimostra uno studio pubblicato nel 2021 su Animal Cognition. Infatti sbadigliare aumenta l’effetto di vigilanza. Dopo aver visto i video di altre persone che sbadigliavano, i partecipanti hanno rilevato i serpenti più rapidamente: dunque l’attenzione è più alta dopo uno sbadiglio. Gli sbadigli, inoltre, sono un po’ come il sudore: servono a mantenere il corpo fresco. Sbadigliando, aumentiamo il afflusso di sangue caldo attorno al cranio e disperdiamo il calore all’esterno. Inaliamo inoltre aria fresca.
Sbadigliare fa bene al cervello
Secondo una ricerca della State University of New York di Oneonta, pubblicata su Biology Letters, chi sbadiglia più a lungo ha un cervello più sviluppato. Lo psicologo Andrew Gallup ha studiato i video degli sbadigli di 29 diverse specie di mammiferi tra cui topi, gatti, volpi, ricci, trichechi ed elefanti, confrontandoli con il peso del loro cervello e numero di neuroni corticali. I primati sbadigliano più a lungo dei non primati e l’uomo, che ha circa 12 milioni di connessioni corticali, vanta lo sbadiglio più lungo.
Si sbadiglia di più la sera perché la nostra temperatura corporea è più alta nelle ore serali, quelle in cui siamo anche più stanchi. Infatti, quando la temperatura esterna è più alta e quindi più simile a quella corporea, si sbadiglia meno: in inverno il fenomeno è più frequente. “Secondo l’ipotesi termoregolatoria, sbadigliare serve a raffreddare il cervello attraverso lo scambio di calore che avviene con l’aria esterna: quando sbadigliamo facciamo una profonda inalazione, introducendo aria fredda la testa si rinfresca” ha spiegato Andrew Gallup, biologo evoluzionista