Dal nuovo documento strategico dell'amministrazione Biden emerge in modo netto la preoccupazione Usa per le politiche nucleari della Cina
Secondo il nuovo documento strategico di difesa nazionale recentemente pubblicato dall’amministrazione Biden la Cina comunista sta sviluppando le sue forze nucleari per minacciare gli Stati Uniti e proteggere le sue ambizioni autoritarie.
Si sostiene che il regime comunista cinese sia “la sfida più completa e seria per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti” e si sollecitano i leader politici e militari ad “agire urgentemente per sostenere e rafforzare la deterrenza degli Stati Uniti” contro il regime. Nel report si osserva che la Cina sta sviluppando nuove armi nucleari al fine di minacciare gli Stati Uniti: “La Rpc sta aumentando la sua capacità di minacciare gli Stati Uniti e i nostri alleati e partner con armi nucleari. La gamma di opzioni nucleari disponibili si espanderà negli anni a venire, consentendo potenzialmente di adottare una serie di strumenti più ampi per raggiungere i suoi obiettivi”.
Il report avverte anche che il Partito comunista cinese, che governa la Cina come stato a partito unico, si è allineato con la Russia di Putin e che la necessità di dissuadere contemporaneamente due potenze nucleari metterebbe alla prova i limiti delle capacità nucleari statunitensi. “La Rpc ha intrapreso un’ambiziosa espansione, modernizzazione e diversificazione delle sue forze nucleari e ha stabilito una nascente triade nucleare”. Probabilmente la Rpc vuole arrivare ad almeno mille testate entro la fine del decennio.
Proprio per questo gli Stati Uniti, i loro alleati e partner dovranno affrontare sempre più la sfida di dissuadere due grandi potenze con capacità nucleari moderne e diversificate. Gli esperti hanno a lungo avvertito che il breakout nucleare potrebbe minare gli sforzi di deterrenza degli Stati Uniti, poiché le capacità e la posizione delle forze nucleari statunitensi sono state progettate specificamente per contrastare la sola Russia. A tal fine, il report avverte che il regime sta tentando di espandere drammaticamente la sua presenza militare all’estero, stabilendo nuove basi e firmando nuovi trattati di sicurezza.
Il documento strategico afferma che il Pcc è impegnato in uno sforzo sistemico e “sempre più aggressivo” per sfidare e minare gli Stati Uniti. In tal modo il regime potrebbe rimodellare l’ordine globale “per soddisfare i suoi interessi e le sue preferenze autoritarie”.
Come tale, sottolinea il report, il Pcc sta espandendo e modernizzando l’Esercito di liberazione popolare. Inoltre, questa crescita viene perseguita allo scopo esplicito di prendere di mira le difese statunitensi e alleate. La Rpc ha ampliato e modernizzato quasi ogni aspetto militare, con particolare attenzione alla necessità di compensare i vantaggi statunitensi.
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