• Iscriviti alla Newsletter
  • Accedi
  • Registrati
IlSussidiario.net
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net
IlSussidiario.net
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
IlSussidiario.net
IlSussidiario.net

Home » Economia e Finanza » Economia Internazionale » SCENARIO DAZI/ I problemi di autonomia strategica dell’Ue svelati da Trump

  • Economia Internazionale
  • Economia UE
  • Economia e Finanza

SCENARIO DAZI/ I problemi di autonomia strategica dell’Ue svelati da Trump

Federico Boffa, Giacomo Ponzetto
Pubblicato 24 Agosto 2025
L'europarlameto di Strasburgo (Ansa)

L'europarlameto di Strasburgo (Ansa)

L'accordo tra Usa e Ue sui dazi segna un'importante svolta che chiama l'Europa a prendere decisioni importanti e rapide

Nei negoziati sui dazi con il Governo americano, la Commissione europea sostiene di aver raggiunto il miglior accordo possibile, senza nascondere che non è un buon accordo. Valutazione condivisibile, ma facile da fraintendere. L’evidente asimmetria – aumento dei dazi Usa senza alcuna contromossa Ue – è infatti un epifenomeno. Non è detto che si tratti di una capitolazione europea, come pure hanno suggerito economisti entrambi famosi ma diversissimi quali Olivier Blanchard e Tyler Cowen. È però sintomo di una crisi più profonda, che si dispiega lentamente, ma che già oggi possiamo diagnosticare come la disgregazione dell’Occidente.


Putin: “Dombass sarà nostro, coi negoziati o con le armi”/ Trump accelera sulla pace: oggi round USA-Ucraina


Se giovi ribattere ai dazi con dazi dipende dagli scopi di chi li ha adottati. Quelli del Governo statunitense sono poco trasparenti, ma possiamo distinguerne cinque. Primo: accrescere i poteri della presidenza a scapito della legislatura. Secondo: aumentare la tassazione e ridurne la progressività, spostandola dal reddito ai consumi. Terzo: favorire settori politicamente influenti, come quello siderurgico.


TAIWAN/ Tokyo con Taipei come l’Ue con Kiev, non è in grado di aiutarla senza Trump (che può cedere a XI)


Quarto: manipolare le ragioni di scambio, ossia ridurre le importazioni per ottenere dagli esportatori in difficoltà prezzi minori, al netto dei dazi. Quinto: utilizzare la minaccia di sanzioni commerciali per influenzare la politica interna di altri Paesi, come già fatto esplicitamente nei confronti del Brasile.

I primi tre obiettivi sono puramente di politica interna statunitense, sicché spetta soltanto al popolo americano valutarne i meriti. Un tentativo europeo di contrastarli sarebbe inappropriato e controproducente. Insegnano Bagwell e Staiger, nel loro libro di testo, che il miglior risultato possibile in un negoziato commerciale è la riduzione dei dazi al livello che la controparte desidera unicamente per ragioni interne. Livello che, in questo caso, potrebbe essere il 15% accordato.


GOVERNO E UCRAINA/ Decreto armi e invito del Papa, quel doppio "messaggio" alla Meloni


Restano però gli ultimi due obiettivi, che caratterizzano l’odierna politica estera statunitense, anche nei confronti dell’Ue. Forse giocano un ruolo secondario nel recente accordo, che non sarebbe allora frutto della debolezza europea. Ne è comunque un segnale. Marca infatti una trasformazione dirompente dei rapporti internazionali degli Usa e con essa lo sgretolamento del blocco occidentale, crisi che ci coglie strategicamente impreparati.

Per settant’anni, da Truman a Obama, gli Stati Uniti assunsero il ruolo di fulcro e guida dell’alleanza occidentale. Non senza errori – commessi per esempio in Vietnam e in Iraq -, ma con un impegno costante verso gli alleati, sancito da trattati internazionali e radicato in una dedizione all’alleanza che condividevano il Partito Repubblicano e quello Democratico. Gli accordi di Trump sanciscono la fine di quest’epoca, tanto nella forma quanto nella sostanza.

(Ansa)

Fino a ieri i dazi erano fissati da trattati multilaterali lungamente negoziati dai Governi, ratificati dai Parlamenti e poi rispettati per decenni. Oggi invece, per la prima volta nella storia, la politica commerciale statunitense viene decisa con totale discrezionalità dal Presidente in carica. Ne consegue che un accordo raggiunto con il Governo americano ha ormai valore soltanto nell’immediato, ma non offre più garanzie per il medio e lungo termine.

La stessa trasformazione riguarda altri ambiti strategici, in particolare la difesa. Il Governo Trump ha più volte messo in discussione il rispetto degli impegni assunti in sede Nato, senza che il Congresso abbia finora posto limiti sostanziali. Ne risulta un’incertezza che incrina le basi dell’architettura di sicurezza transatlantica del dopoguerra.

Per l’Europa è cruciale prendere atto di questa nuova era. Non si può più pensare a un’eccezione temporanea, come nel caso del primo Governo Trump. Si tratta invece di una trasformazione profonda e duratura, che sembra coinvolgere se non altro l’intero Partito Repubblicano. Viene così meno la storica affidabilità degli Usa nei confronti degli alleati, sostituita da un atteggiamento più mutevole e meno benevolo.

Per farvi fronte l’Europa deve prendere tempo, foss’anche accettando di piegarsi alla forza negoziale degli Stati Uniti; ma non può perdere tempo. Non possiamo permetterci, cioè, di rinviare la costruzione di una maggiore autonomia strategica. Occorre ridurre la nostra dipendenza dagli Usa non soltanto come mercato di sbocco – oggi circa un quinto delle esportazioni europee -, ma soprattutto come fornitore in settori nei quali la dipendenza europea è ben più acutamente marcata: difesa, finanza e tecnologia.

Per difesa e finanza esistono già solide basi industriali europee su cui costruire. Come sottolineava il Rapporto Draghi, urge però completare il mercato unico, che proprio in questi settori strategici soffre particolarmente di una residua frammentazione a livello nazionale: un autogol che ci danneggia ben più dei dazi statunitensi. Per rafforzare l’economia europea serve semmai espandere i nostri mercati anche oltre i limiti del continente, intessendo rapporti economici più stretti con altri Paesi – dal Canada all’India, dal Giappone al Mercosur – che condividono il desiderio di accordi stabili e multilaterali.

Più difficile, ma essenziale, è affrontare il ritardo tecnologico europeo: specialmente nel settore digitale, in cui soltanto la Cina ha sinora saputo sviluppare alternative credibili ai colossi statunitensi. Per esempio, in Europa le americane Google e Bing attraggono quasi il 95% delle ricerche su internet, mentre in Cina quasi il 75% è diretto a motori di ricerca autoctoni.

L’Ue certamente non può né deve seguire la via di restrizioni autoritarie come quelle imposte dal Governo cinese, che per ridurre la dipendenza dalle piattaforme americane ne ha vietato molti servizi. Tuttavia, dobbiamo ripensare la nostra politica industriale. Forse con più attenzione dell’antitrust ai monopoli tecnologici di fatto.

Certo con un taglio drastico a regolamentazioni macchinose e burocratiche come la Gdpr, che per giganti come Google (tutti americani) sono un piccolo disturbo, ma per  potenziali start-up europee si trasformano in ostacoli insormontabili che stimolano la fuga verso gli Usa tanto degli innovatori europei come dei capitali dei risparmiatori europei.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Tags: DaziMario DraghiDonald Trump

Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie di Economia Internazionale

Ultime notizie

Gli archivi del canale di Economia Internazionale

ilSussidiario.net

il Quotidiano Approfondito con le ultime news online

  • Privacy e Cookies Policy
  • Aiuto
  • Redazione
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Whistleblowing
  • MOG 231/2001
  • Feed Rss
  • Tags

P.IVA: 06859710961

  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net