Oggi il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto sarà al Meeting di Rimini. Ecco i suoi obiettivi

L’Unione Europea ha oggi l’opportunità di consolidare il proprio ruolo di attore globale credibile e autorevole, rafforzando la capacità di incidere sugli equilibri mondiali. L’evoluzione e poi conclusione dei delicati negoziati commerciali con gli Stati Uniti hanno dimostrato chiaramente come l’Europa sappia agire con determinazione e pragmatismo di fronte ai grandi dossier internazionali. L’accordo sulle politiche tariffarie è un esempio concreto di come visione strategica e senso di responsabilità possano procedere insieme.



Ogni giorno beni e servizi per oltre 4,6 miliardi di euro attraversano l’Atlantico. Con un volume annuo di scambi pari a 1.680 miliardi, Europa e Stati Uniti alimentano la relazione economica più rilevante al mondo. L’intesa sul tetto tariffario del 15% per automobili, prodotti farmaceutici e semiconduttori garantisce stabilità e prevedibilità, proteggendo consumatori e imprese europee da possibili escalation commerciali. È un accordo solido, che riflette pienamente i valori e gli interessi dell’Unione: stabilità, chiarezza e benefici concreti per i nostri cittadini e le nostre imprese.



Ma il commercio transatlantico, pur fondamentale, non esaurisce l’agenda europea. In una strategia globale coerente, abbiamo rafforzato i legami con Messico, Mercosur, Svizzera e Regno Unito, avviando al contempo nuove trattative con Indonesia e India. Questi partenariati si fondano su fiducia e cooperazione e ci consentono di affrontare insieme sfide comuni: dalla modernizzazione del sistema commerciale internazionale alla sostenibilità delle catene produttive.

Parallelamente, l’Europa guarda al suo interno. La nostra forza nasce dalla capacità di garantire coesione e competitività del mercato unico. Per questo, fin dall’inizio del mandato, abbiamo lavorato per rafforzare il settore produttivo europeo e ridurre i divari di sviluppo. Strumenti come la Bussola per la competitività, il Patto industriale verde e il Piano d’azione per l’energia accessibile sostengono la resilienza industriale e quella energetica, con un’attenzione particolare a settori chiave come agricoltura e automotive, chiamati a coniugare transizione ecologica, innovazione e tutela dell’occupazione.



Raffaele Fitto con Mario Monti (Ansa)

Allo stesso tempo stiamo costruendo la nostra autonomia strategica in materia di difesa, con la Strategia Readiness 2030, investimenti strutturali e flessibilità fiscale mirata: sicurezza e prosperità devono procedere insieme. È importante ricordare che molte regioni europee sono oggi regioni di confine con la guerra – Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania. Questi territori vivono condizioni particolarmente complesse, in cui difesa e sicurezza coincidono con benessere e vitalità economica. Qui, più che altrove, la spesa in difesa e sicurezza significa protezione per le comunità locali, nuove opportunità economiche e contrasto allo spopolamento.

Anche per rispondere a queste nuove esigenze, abbiamo modernizzato la politica di coesione, oggi fondata su cinque priorità strategiche: competitività, difesa, gestione delle risorse idriche, efficienza energetica e politiche abitative. Una politica meno burocratica e più efficace, che consente a ciascun Paese di concentrare le risorse dove più necessarie, favorendo sviluppo, innovazione e coesione sociale. Infrastrutture, trasporti, abitazioni, gestione dell’acqua e sicurezza non sono ambiti concorrenti, ma elementi complementari di un approccio integrato alla crescita dei territori.

Anche la proposta di nuovo bilancio pluriennale dell’Unione riflette questa visione: moderna e flessibile, capace di rispondere a priorità nuove in un contesto geopolitico in rapida evoluzione. La Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri, garantendo al tempo stesso sostenibilità delle finanze pubbliche e rapidità d’azione, così da mobilitare in tempi brevi gli strumenti necessari a imprese, lavoratori e comunità locali, senza compromettere la solidità di lungo periodo.

L’Europa che stiamo costruendo è solida, moderna e flessibile: solida nei principi, moderna nella visione industriale e tecnologica, flessibile nella capacità di rispondere alle crisi e alle sfide globali. L’accordo con gli Stati Uniti è soltanto una tessera di un mosaico più ampio: completare il mercato unico, rafforzare la competitività, salvaguardare la coesione interna e proteggere i cittadini europei.