Vestiti comodi e alla moda che possono monitorare battito, respiro e temperatura corporea di chi li indossa promettono interessanti evoluzioni del sistema sanitario, riducendo le visite in ospedale e permettendo ai pazienti di condurre uno stile di vita più attivo.
A differenza di molti sistemi remoti di monitoraggio della salute, che si basano su sensori applicati a braccia e petto dei pazienti e connessi tramite fili ad ingombranti attrezzature, quello messo a punto da un team europeo ha incorporato apparecchiature per la rilevazione direttamente nei tessuti creando indumenti non solo alla moda ma anche comodi e pratici da indossare. I dati biologici così raccolti tramite attraverso i vestiti vengono quindi inviati tramite connessione mobile a chi si prende cura dei pazienti, permettendo ai dottori di tenere sotto controllo i loro pazienti, avvisandoli se le loro condizioni di salute peggiorano.
Si attua quindi un monitoraggio remoto, che si adatta in modo particolare ai pazienti che soffrono di malattie croniche o che si trovano in convalescenza dopo un malessere, come un attacco di cuore, che altrimenti dovrebbero spendere più tempo in ospedale o fare frequenti visite di controllo.
Sono i risultati del progetto Health Wear, ovvero “Salute da indossare”, finanziato dall’Unione Europea tramite il programma eTEN, ed ora sono pronti per l’implementazione e il lancio sul mercato. Nel corso del programma sono stati condotti una serie di esperimenti clinici per valutare la tecnologia del monitoraggio remoto della salute, sviluppata da un’associazione di produttori di tessuti di moda, sviluppatori di software, fornitori di provider e professionisti della salute. Uno dei centri più attivi e perno del progetto è stato il Sotiria General Chest Diseases Hospital di Atene il cui direttore, Theodore Vontetsianos, è convinto che «incorporando i sensori in una maglietta che i pazienti trovino comoda da indossare e raccogliendo le informazioni grazie a un solo apparecchio delle dimensioni di un telefono cellulare, questo sistema dà la libertà al paziente di essere più attivo e indipendente, permettendo allo steso tempo al personale medico di effettuare controlli in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo a seconda della necessità».
Mentre altri sistemi di monitoraggio remoti richiedono più sensori legati a diversi apparecchi di trasmissione, il sistema Health Wear raccoglie tutte le informazioni provenienti dai sensori in un unico apparecchio chiamato Portable Patiente Unit (PPU). I sensori incorporati includono un elettrocardiografo (ECG), un monitor della respirazione, dei battiti del polso, della temperatura corporea più un oximetro esterno per misurare la il livello di saturazione di ossigeno del sangue e un accelerometro in 3D all’interno della PPU per misurare la posizione del corpo. Le informazioni sono poi trasmesse a un server centrale tramite una connessione mobile GPRS sicura; vengono poi archiviate su un documento elettronico che contiene i dati relativi alla salute del paziente e può essere consultato attraverso una connessione internet TCP/IP da dottori e personale sanitario in tempo quasi reale o in modalità off-line.
Siamo di fronte a una tecnologia chiara e semplice da usare sia per i pazienti che per il personale medico professionale. I pazienti devono solo indossare un indumento e mantenere cariche le batterie della PPU ad esso collegata, proprio come ricaricherebbero il loro cellulare. In effetti, il team di Health Wear si immagina per il futuro un normale telefono cellulare che funzioni anche da PPU.
Chi fornisce assistenza, allo stesso tempo, può facilmente accedere ai dati dei pazienti, visualizzare attentamente i progressi nel tempo e persino monitorare le informazioni in tempo reale. Questo aspetto permette ai dottori di condurre check-up a distanza, parlando con i pazienti tramite un videotelefono e dando loro istruzioni sui diversi esercizi da eseguire mentre monitorano il loro ECG e ossimetria.
Uno degli esperimenti condotti al Sotiria Hospital ha dimostrato che i pazienti non solo si sentono a proprio agio nell’uso della tecnologia ma che il sistema migliora la qualità delle cure e il comfort del paziente. Grazie al sistema Health Wear un gruppo di 24 persone affette da malattia polmonare ostruttiva cronica hanno potuto lasciare l’ospedale dopo una media di 3,6 giorni anziché i 6,8 di un altro gruppo di pazienti sotto controllo. Un solo paziente di quelli dimessi con il sistema Health Wear è stato riammesso in proporzione ai tre del gruppo sotto controllo; e, cosa ancor più significativa, i pazienti che hanno fatto uso di indumenti “intelligenti” hanno fatto solo due visite ambulatoriali anziché 32.
Resta il problema dei costi che, come per tutte le nuove tecnologie, sono piuttosto alti se applicati su piccola scala. Se però il sistema e i suoi componenti saranno applicati in modo massiccio – dicono gli scienziati di Health Wear – ciò abbatterà i costi di implementazione e potrà portare a un considerevole risparmio sia per il servizio sanitario pubblico che privato.