Un paio di occhiali con lenti verdi consentirà di evidenziare in tempo il carcinoma alla bocca precoce.
Da oggi per scovare e curare in tempo il cancro alla bocca precoce, arriva in aiuto dei medici uno strumento eccezionale: si tratta, a prima vista, di un semplice paio di occhiali dalle lenti verdi. Il loro nome è Goccles e sono stati realizzati dall’equipe dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-facciale dell’Università Cattolica di Roma, diretta da Sandro Pelo, frutto di una ricerca coordinata da Alessandro Moro e Francesco Di Nardo. Goccles è un acronimo che sta per Glasses for Oral Cancer – Curing Light Exposed – Screening e, in effetti, al di là del fatto che hanno lenti verdi, non sono molte le caratteristiche che li contraddistinguono. In particolare sono in grado di identificare le lesioni tumorali precoci della mucosa orale indicandone con precisione i margini.
«Goccles – spiega Sandro Pelo – funziona sfruttando la luce delle lampade fotopolimerizzanti presenti in ogni studio dentistico, provocando il fenomeno dell’autofluorescenza sulla mucosa del cavo orale». Indossare gli occhiali rende possibile «osservare la riduzione di autofluorescenza provocata dalle cellule tumorali o displasiche grazie a un filtro ottico molto selettivo, che permette di evidenziare i tessuti malati o in procinto di ammalarsi». Il congegno è sperimentato su su 32 pazienti a rischio tumore. Ovvero, spiega Di Nardo, «soggetti affetti da displasie e lesioni croniche o precedentemente trattati per carcinoma del cavo orale, forti fumatori e bevitori, pazienti in età avanzata».
Ciascun paziente «è stato sottoposto – continua – a ispezione tradizionale del cavo orale, seguita da esame dell’autofluorescenza con gli occhiali. I test dimostrano che lo strumento funziona scovando tumori che possono sfuggire alla diagnosi tradizionale». Un bel passo avanti per la ricerca. Specie se si considera che il carcinoma del cavo orale provoca ogni anno circa 3mila decessi e che il 60 per cento dei casi viene scoperto in fase avanzata, quando ormai le possibilità di sopravvivenza sono ridotte a meno del 30 per cento.