SOLSTIZIO D’ESTATE/ L’esperto: vi presento il giorno più lungo dell’anno

- La Redazione

Oggi è il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, quello in cui il Sole è più distante dalla Terra. Roberto Crippa. ROBERTO CRIPPA spiega in cosa consiste il fenomeno.

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Oggi è il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, quello in cui il Sole è più distante dalla Terra. Roberto Crippa, presidente della Fondazione Osservatorio Astronomico di Tradate, intervistato de ilSussidiario.net ci spiega in cosa consiste il fenomeno.

Da oggi i giorni saranno sempre più corti. Ma oggi di luce ne avremo in abbondanza: durante il solstizio d’estate infatti avremo 15 ore di luce circa. Il solstizio d’estate, in astronomia, e il momento in cui il sole raggiunge la massima declinazione tra l’eclittica, il percorso apparente del Sole durante l’anno, e il piano equatoriale, dovuto alla rotazione terrestre. Il valore di declinazione raggiunta coincide con l’angolo di inclinazione terrestre e varia con un periodo di 41000 anni tra 22.1° e 24.5°. Attualmente è di 23°27′ e l’angolo è in diminuzione. Quindi durante il mezzogiorno solare per  un osservatore a circa 45°C di latitudine si potrà vedere il sole raggiungere la sua massima altezza sull’orizzonte nonché vedere l’ombra di uno gnomone proiettata lungo la linea meridiana raggiunge la sua minima lunghezza. L’eclittica è un cerchio massimo sulla sfera celeste che corrisponde al percorso apparente del Sole durante l’anno, o visto in altro modo è il piano che si viene a creare dal percorso della terra intorno al Sole. L’equatore celeste è i piano equatoriale terrestre proiettato sulla sfera celeste. L’eclittica interseca l’equatore celeste in due punti (nodi) chiamati: Punto di Ariete (o punto Gamma g o punto vernale) che è il nodo ascendente e il Sole passa per il punto vernale nel momento dell’equinozio di primavera boreale “salendo” all’emisfero celeste settentrionale. Punto della Bilancia (Punto Omega W o punto autunnale) è il nodo discendente e il Sole vi transita al momento dell’equinozio autunnale boreale “scendendo” nell’emisfero celeste australe.
Ma davvero stiamo entrando nell’estate? Astronomicamente sta invece accadendo il contrario! Infatti già dal 24 Giugno il sole, che ha appena superato il punto del solstizio o punto vernale, comincerà a decrescere, sia pure impercettibilmente, sull’orizzonte: insomma, noi crediamo che cominci l’estate, ma in realtà, da quel momento in poi, il sole comincia a calare, per dissolversi, al fine della sua corsa verso il basso, nelle brume invernali.
Il vero colpo di scena, però, è che in Italia il “Solstizio d’Estate” non si verificherà – come potremmo supporre superficialmente – a mezzogiorno, ma si verificherà addirittura verso sera, per la precisione alle 19,16. Semanticamente, il temine “Solstizio” deriva dal latino solist statio (il sole che si ferma). L’opposto del solstizio d’inverno, il 21 dicembre, quando le ore di luce durante il giorno raggiungono la quantità minima nel corso dell’anno. Una data molto particolare, da sempre legata ai riti ancestrali delle popolazioni antiche, al culto del Sole, e alla presenza del divino nell’avvicendarsi del tempo e delle stagioni. Un giorno legato alla magia nell’antichità, ma anche nella cultura paleocristiana; in quella zona grigia in cui la dottrina cristiana non era stata ancora distinta da elementi mitologici e superstiziosi, la festa era associata alla nascita di San Giovanni, il cugino di Gesù, secondo parte della tradizione cattolica nato proprio sei mesi prima di Cristo. Un periodo in cui la natura, in attesa della nascita del Messia, quindi, si potenziava. L’ideale per raccogliere le erbe e le piante da utilizzare nelle operazioni magiche, influenzate in questi giorni con grande forza e potenza. Tornando all'”arida” scienza: «E’ il momento in cui il sole si trova alla massima altezza rispetto all’orizzonte. Da domani in poi le giornate si accorceranno e le notti si allungheranno. E il sole alla massima altezza, o meglio al passaggio al meridiano, tornerà ad abbassarsi», spiega Roberto Crippa a IlSussidiario.net, svelandoci un elemento inatteso: «Al contrario di quanto si possa pensare è il momento il cui la Terra è più distante dal Sole». Strano, in effetti, a pensarsi. «Perché – continua – la terra d’estate è più lontana dal Sole, e d’inverno più vicina. Il fatto che faccia più caldo dipende dall’inclinazione dei raggi solari rispetto all’asse terrestre: d’estate sono più perpendicolari». Anche lo studioso sottolinea l’importanza della festa nell’antichità. Ma per ben altri motivi: «Era un momento fondamentale per l’agricoltura, perché si utilizzava l’altezza del Sole per calcolare le stagioni, e dava le tempistiche per la semina ed il raccolto». Rispetto agli eventuali influssi sulla vita dell’uomo Crippa è scettico: «Si tratta di credenza piuttosto controverse; come fare la vendemmia o tagliarsi i capelli quando c’è la Luna piena. Riscontri scientifici non ne esistono. Anche se bisogna ammettere che spesso le coincidenze ci sono». Tuttavia, non nel nostro caso: «per quanto riguarda il solstizio non ci sono coincidenze particolari. Né, tantomeno, è provato «scientificamente alcun effetto diretto sull’agricoltura». Nella pagina seguente potete vedere una piccola gallery che spiega visivamente come si dispone l’asse terrestre in occasione del solstizio d’estate.







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