“L’inquinamento dell’aria è causa di tumori”: è questo il verdetto dello studio condotto dallo Iarc di Lione. Il mix di combustibili, riscaldamento ed emissioni industriali è stato etichettato “gruppo 1”, ovvero come “sicuramente cancerogeno”. L’International Agency for Research on Cancer è l’agenzia che su commissione della OMS (l’Organizzazione mondiale della sanità) analizza e classifica agenti e sostanze per la loro capacità di nuocere gravemente alla salute. L’esito non lascia spazio ai dubbi: l’inquinamento da polveri e sostanze sottili che colpisce le nostre città è cancerogeno per l’uomo. Christopher Wild, direttore dello Iarc, illustrando i dati della ricerca ha dichiarato: “classificare l’inquinamento outdoor come cancerogeno è un passo importante per spingere all’azione senza ulteriori ritardi, visto che la pericolosità dell’inquinamento è proporzionale alle concentrazioni in atmosfera e molto si può fare per abbassarle”. E continua: “l’esposizione all’inquinamento protratto nel tempo aumenta la probabilità di sviluppare un tumore, soprattutto ai polmoni o alla vescica”.
È stato evidenziato nello specifico come lo smog abbia un’azione diretta sul Dna dell’uomo.
Lo si può ora sostenere con certezza: circa il 4% dei tumori al polmone derivino da queste esposizioni ambientali; 4% che corrisponde a una cifra spaventosa: circa 223mila morti in tutto il mondo a cui si aggiungono sui 3 milioni di vittime per tutti i problemi conseguenti all’inquinamento atmosferico.
La sigaretta rimane il killer principale, ma ora ecco il nuovo nemico con il quale ci troviamo a combattere ogni giorno. Resta da chiedersi che conseguenze avrà questa brutta scoperta e come si muoveranno i sindaci delle città per far fronte all’emergenza salute.