La Casa dei Delegati dell’AMA – l’ American Medical Association – si è espressa Martedì scorso per stabilire una posizione ufficiale sull’uso terapeutico della marijuana e ha così sancito: “la cannabis è una droga pericolosa e come tale è un problema per la salute pubblica”. A partire dal 1977, l’AMA ha comunque più volte richiesto una modifica della legge per ridurre la severità delle pene per il possesso di marijuana”. L’invito agli Stati e al governo federale è quello dunque di modificare le leggi al fine di “dare rilievo alle strategie basate sulla salute pubblica che portino a una riduzione dell’uso della cannabis. Inoltre, per quanto riguarda il reato di possesso della droga in questione, sono state richieste (utilizzando un nuovo linguaggio) “nuove strategie basate sulla salute pubblica, piuttosto che il carcere”. Il punto forse più interessante è che i Delegati chiamati ad esprimersi hanno etichettato come “inefficaci” le attuali politiche federali anti-marijuana, richiedendo una revisione dei rischi e dei benefici delle nuove leggi sulla legalizzazioni in Colorado e a Wasghington. La delegazione della California aveva proposto all’Ama una riflessione per cercare di giungere a una “posizione neutrale verso la legalizzazione”. Tale proposta è stata bocciata, insieme a una seconda, sempre avanzata dalla California, che riguardava la vendita regolamentata della cannabis a livello statale. E per quanto riguardo l’uso della marijuana a fini medici? L’AMA ha ribadito la sua posizione, ovvero che la ricerca sulla marijuana debba essere portata avanti e monitorata con un programma federale che faciliti lo svolgimento della ricerca e lo sviluppo di farmaci a base di cannabinoidi, per testarne gli effettivi risultati. Il che, tuttavia, non vuol dire avallare programmi medici basati sulla cannabis, né la sua legalizzazione, né una prescrizione generalizzata della stessa.