Tredici esperti e studiosi internazionali hanno scritto una lettera aperta all’Unione europea in cui viene messo sotto accusa il decreto dello scorso mese di marzo in cui il consiglio dei ministri autorizzava – in via eccezionale – cure non conformi alla legge. Si tratta, scrivono, di un attacco alle regole della ricerca medica, un precedente “unico nel mondo occidentale che porterebbe a superare il confine tra desiderio di offrire nuove cure e inganno verso chi soffre”. La lettera aperta è stata pubblicata sulla rivista Embo Journal del gruppo Nature. La comunità scientifica internazionale era già intervenuta sul caso italiano sottolineando l’uso “indiscriminato di protocolli non approvati o sperimentati”. Tra i firmatari anche studiosi italiani come la direttrice del centro di ricerca sulle cellule staminali dell’Università degli Studi di Milano, Elena Cattaneo, che ha commentato: “i trattamenti basati su metodi irrazionali e non verificati, che non siano stati validati o documentati scientificamente, non dovrebbero raggiungere i pazienti”. Per la Cattaneo i malati rischiano anche di morire o essere danneggiati da cure di cui non si conosce l’esatta efficacia in termini sanitari.