Il nostro corpo elimina circa 40mila cellule della pelle all’ora, circa un milione al giorno. Tutto quello che viene disegnato sulla pelle verrebbe gradualmente eliminato. Ma non succede così per i tatuaggi in quanto l’incisione avviene a un livello più profondo del nostro tessuto superficiale, fino al derma, lo strato della cute che si trova sotto all’epidermide. Chi opera un tatuaggio infatti spinge più volte l’ago in modo rapido mandando l’inchiostro in profondità nelle fibre e nei nervi del derma. Di fatto viene provocata una ferita e il corpo reagisce come sempre in tali casi: il sistema immunitario reagisce mandando nuove cellule verso la ferita e riparando così lo strato di pelle colpito. Le cellule chiamate macrofagi raggiungono la ferita e cominciano a eliminare mangiandoselo l’inchiostro che si è depositato sulla ferita. Altri tipi di cellule succhiano invece l’inchiostro, ma non possono fare nulla così il tatuaggio rimane visibile. Ecco perché dopo un tatuaggio ci vuole del tempo per guarire la pelle e per il corpo da due a quattro settimane per cominciare a guarire. Ma nel lungo periodo il corpo umano continua a combattere contro l’inchiostro ecco perché gradualmente scoloriscono o scompaiono. Altrimenti, per chi ha fretta, si può usare il laser che distrugge l’inchiostro più velocemente delle cellule.