I pesticidi sono usati in agricoltura per combattere organismi ritenuti dannosi, ma sono finiti nelle nostre acque, con rischi che non sono ancora chiari. Lo rivela il nuovo rapporto Ispra, “Pesticidi nelle Acque”, secondo cui nelle acque italiane sarebbero stati individuati soprattutto erbicidi, come glifosato. Sui 400 pesticidi ricercati, ne sono stati rintracciati 259 con il glifosato. «Nessuno è in grado di tenere conto degli effetti cumulativi di queste miscele che per caso si formano nell’ambiente», ha spiegato Pietro Parisi, responsabile sezione sostanze pericolose Ispra. I risultati del rapporto fanno riferimento al bienno 2015/16 sulla base dei dati provenienti dalle Regioni e dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente. «Il rischio complessivo è sottostimato», perché non bisogna sottovalutare la cosiddetta “eredità storica”: ci sono anche sostanze che non si usano da 10-20 anni. «Specialmente nelle acque sotterranee la contaminazione persiste. Questo perché quando le sostanze finiscono in profondità non ci sono più meccanismi di degradazione», ha aggiunto Parisi, come riportato dall’AdnKronos.
PESTICIDI NELLE ACQUE: CODACONS, “DATI ALLARMANTI IN LOMBARDIA”
Nelle acque superficiali il glifosato, insieme al suo metabolita Ampa, è l’erbicida più presente: nel 2016 entrambe le sostanze risultano superiori agli standard di qualità ambientale per le acque (Sqa) previsti dalla norma. Ma degna di nota è anche la presenza del metolaclor e del suo metabolita metolaclor-esa, che comunque è ricercato solo in Friuli Venezia Giulia, e del quinclorac. La situazione è ovviamente differente da regione e regione, ma sarebbe senza dubbio importante incrementare il monitoraggio riguardo a nuove sostanze indicate dalle linee guida dell’Ispra. È stata riscontrata la maggior presenza di pesticidi nella pianura padano-veneta, dove però le indagini sono generalmente più approfondite per numerosità dei campioni e di sostanze ricercate. Più in generale, nelle regioni del nord si concentra più del 50% dei punti di monitoraggio della rete nazionale. Nel resto d’Italia, invece, a situazione è ancora disomogenea. Non ci sono infatti informazioni dalla Calabria e in altre Regioni la copertura territoriale è limitata. Codacons ha già annunciato di voler scrivere al Ministero dell’Ambiente per richiedere un intervento normativo sull’uso dei pesticidi in Italia, troppo usati nell’agricoltura moderna. «Dati allarmanti per la Lombardia, dove, nella Pianura Padana, si concentra la maggior presenza di pesticidi. Con il 70% delle acquee superficiali interessato della presenza di sostanze nocive per la salute».