Il governo che non lavora con il “favore delle tenebre” due giorni fa ha dato pieni poteri alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sull’esame di Maturità. Il blitz si è consumato due giorni fa, nella notte, con un emendamento firmato da Alessandra Carbonaro (M5s), membro della commissione Cultura della Camera. A svelare il retroscena è Repubblica, spiegando che si esplicita per la prima volta che c’è la possibilità di replicare l’esame breve dell’anno scorso, quando per la Maturità 2020 si sono tagliati gli scritti. Nel testo si legge che «si affida al ministero dell’Istruzione la possibilità di adottare specifiche misure per la valutazione degli apprendimenti e lo svolgimento dei medesimi esami, tra le quali quelle che sono state previste per l’anno scolastico 2019-2020».
Quindi, l’esame di Stato “breve”. Nei giorni scorsi la ministra Azzolina aveva spiegato che l’esame di Stato sarà definito entro la fine di gennaio. Ma con questo blitz il ministero dell’Istruzione assume pieni poteri anche su altre questioni importanti, come l’esame di terza media, la valutazione degli studenti e le bocciature.
SCUOLA, BLITZ M5S PER AZZOLINA: INSORGE ITALIA VIVA
Non è l’unica novità. Come accaduto per il giugno scorso, ora si prevede una somma di 30 milioni di euro per permettere gli esami nelle scuole statali e paritarie secondo «gli standard di sicurezza sanitari». Ancora una volta vengono sottratti dal Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa. Intanto la discussione sulla Maturità non parte in nessuna sede, neppure in Parlamento. Infatti, il gruppo ministeriale guidato dal direttore generale Max Bruschi ha lavorato in sordina sull’argomento ispirando questo emendamento che ora permette alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina di scegliere l’impianto del prossimo esame di Stato e l’eventuale “tutti promossi”. Basterà solo una ordinanza interna. Subito insorge Italia Viva tramite il suo responsabile scuola Gabriele Toccafondi: «Con questo emendamento sembra che sarà il ministero, senza confronto, a decidere su esami di Stato e verifica degli apprendimenti di questo anno scolastico». Tempi e fretta sono incomprensibili per il partito di Matteo Renzi: «Siamo a dicembre e c’è tutto lo spazio per una discussione politica e di merito». Neppure in maggioranza, dunque, c’è stata una discussione.