Caro direttore,
ecco di seguito uno dei numerosi quadri che circolano sulla vicenda del liceo Montale di Roma. Descrive perfettamente il marasma in cui versa la scuola italiana, dove i comportamenti di quasi tutti gli attori mancano ormai di linearità e di chiarezza.
“La preside e lo studente. (…) Una relazione voluta da entrambi, compiacimento reciproco, per ragioni diverse. Lei – funzionario dello Stato soggetta a una deontologia ferrea e per giunta in prova – nel tritacarne, ieri convocata al Miur per dare la sua versione all’ispettore dell’Ufficio scolastico regionale in merito alla presunta storia con un ragazzo, maggiorenne, dell’ultimo anno. E A.S. giovane di belle speranze, eccellente pagella, ‘ha vinto anche un certamen’ che ha smesso di parlare, dopo aver però confidato ad amici e docenti del legame diventato con la preside, Sabrina Quaresima e che ora dice ‘io non ho fornito chat a nessuno, trattasi di velina’. Il garante per la Privacy ha disposto il blocco d’urgenza della diffusione delle chat, ‘nulla aggiungono’. E in molti nonostante le chiacchiere fossero all’ordine del giorno, si chiedono che razza di amici possano aver reso di dominio pubblico la vicenda, gli screenshot, le confidenze, gli audio”.
In teoria una relazione tra maggiorenni seppur di età molto diverse, sarebbe del tutto legale. Ma qui ci sono mille tensioni sotterranee e trasversali. La preside è nell’anno di prova. L’allievo eccellente (e per questo probabilmente isolato dai compagni) le offre sostegno e lei lo accetta con simpatia e gratitudine. L’allievo poi dichiara “in giro”, compresi i suoi genitori, di essere sovrastato dalla preside da cui non riesce a staccarsi. La preside dichiara di non aver avuto relazioni sessuali ma solo (a posteriori) qualche eccesso di confidenza.
E il “ferreo” sistema gerarchico della scuola manda un’ispezione.
In realtà il sistema scolastico non fa nulla, non prima, non durante, non dopo gli scandali. E gli scandali danno sempre luogo a interminabili e infinite diatribe dove tutti i soggetti della scuola dicono e negano, svelando un sottobosco di illazioni che dalle retrovie della rituale, seriosa e spossata quotidianità scolastica emerge prepotentemente e la infrange.
Non sarebbero azzerati o drasticamente ridotti tutti i ridicoli scandali attuali se la dirigenza della scuola avesse un rapporto frequente e chiaro con il comitato genitori e con il comitato alunni?
E non sarebbero eliminate immediatamente le tremende ansie da solitudine dei presidi, se ogni 30 o 40 di essi ci fosse un super-preside anziano con la funzione di coordinatore territoriale? Questo profilo, in frequenti incontri di routine, potrebbe garantire a tutti i colleghi il sostegno, il consiglio individuale ed anche i confronti necessari e massimamente risolutivi tra colleghi con esperienze diverse.
Ma “il ferreo” sistema scolastico non fiata e soprattutto non gestisce e non organizza niente. Serioso e impotente, continua a nascondersi e a lanciare da dietro le quinte sospiri e dichiarazioni di ossequio e dedizione verso l’assoluta importanza della scuola.
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