Domandami che musica ascolto e ti dirò chi sono. Il modo migliore per entrare nella vita di un adolescente è attraverso le note che escono dal suo smartphone. Spesso noi prof sottovalutiamo o addirittura snobbiamo o demonizziamo ciò che i nostri studenti ascoltano. Rabbrividiamo davanti alla musica trap, rap, tecno, senza accorgerci che è in quella odierna arte e poesia che passa la loro vita. È il loro specchio su un mondo che sta perdendo ogni tinta colorata e si sta tingendo di grigio, rabbia e paura del futuro. Una “Guernica” musicale.
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Eppure, anche in quel marasma di suoni, voci e invettive, spesso dure, incattivite, volgari, polemiche, si cela un gancio di speranza. L’ultimo talento scoperto da X-Factor, Marco Anastasio, cantautore rap, mi ha molto provocata. Alcuni suoi testi, una penna sopraffina, e il suo stile ricco di rime baciate e beatbox possono aprire una finestra su un panorama musicale odierno apparentemente lontano dai grandi classici, dalla letteratura o dalla musica classica. Sono mondi davvero così lontani o qualche deviazione nel programma ministeriale può essere presa in considerazione?
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Quanto, noi professori, conosciamo il mondo in cui sono immersi i nostri studenti? Quanto conosciamo il loro linguaggio? Non certo per stravolgere il nostro o renderci fantocci ai loro occhi – nemmeno loro ce lo chiedono e lo vogliono -, quanto per aiutarli a trovare collegamenti nella quotidianità rendendo più vicini e familiari testi e argomenti, a volte, apparentemente estranei e lontani. Partire dal reale per elevare e donare ancor più spessore al classico. La vita in cui siamo immersi è davvero stimolante e interessante. Che meraviglia, allora, poter coniugare Giovanni Verga con le tematiche o il sound dell’ultimo rapper in voga. Ascoltare le vicende di “Rosso Malpelo” a suon di “flow” potrebbe risultare sconvolgente e irriverente o semplicemente potrebbe essere occasione per creare un ponte tra generazioni e novelle. I sogni, le tematiche, le domande, le fatiche, le sfide hanno solo cambiato date, secoli, paesi ma rimangono intatte nei cuori di ogni giovane. Oggi come un tempo.
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L’estate può trasformarsi in un tempo favorevole anche per noi insegnanti. Occasione per tornare a studiare, non solo sui libri, ma rovistando e curiosando nel background musicale e non dei nostri ragazzi e magari scoprire molti altri ponti di contatto. Sarà davvero entusiasmante tornare a settembre con nuovi strumenti per far appassionare i nostri studenti a tutto ciò che di bello la scuola continua ad offrire, fornendo loro nuovi strumenti per leggere e vivere la propria vita partendo dal reale.