Sara era tornata dall'Egitto, e ad aspettarla c’era l’anno della maturità. Aveva chiamato Luca, il suo prof del centro, che si trovava al Meeting
Sara era tornata dall’Egitto e aveva chiamato Luca, il prof che l’aveva aiutata in psicologia, perché voleva salutarlo.
“Non ci sono, sono a Rimini” aveva risposto Luca.
“A Rimini? Lei, alla sua età?” aveva ribattuto ridendo Sara.
“Perché? Non posso andare a Rimini?” aveva detto Luca fingendo di essere risentito.
“Ci vanno i giovani a Rimini, io non ce la vedo in discoteca” aveva insistito Sara continuando.
“E sono giovane!” aveva allora detto Luca mettendosi a sua volta a ridere. “Dai, fuori dallo scherzo, sono a Rimini e ci vediamo appena torno.”
“È andato a quella cosa di cui parlava?”
“Sì, al Meeting è ‘quella cosa’!” aveva puntualizzato Luca, aggiungendo “il Meeting dell’amicizia fra i popoli. E quest’anno la pace è proprio uno degli argomenti forti.”
“Sì mi ricordo che ce ne ha parlato, e come sta andando?”
“Devi venire, e vedrai che ne sarai contenta, ti posso dire che ci sono incontri, mostre, concerti, spettacoli, ma per capire devi venire. È troppo bello qui, c’è tanta gioia, tanta amicizia, persone da tutto il mondo, devi venire!” aveva allora con intensità quasi gridato nel cellulare Luca per far capire alla ragazza una cosa che non era facile da spiegare. Per questo aveva ripetuto tre volte “devi venire, devi venire, devi venire.”
“L’anno prossimo! Lei viene in Egitto e io vengo al Meeting. Promesso! Quando torna ci vediamo? Ho bisogno di una mano.”
“Ok, giovedì prossimo ci sono” aveva allora detto Luca e la ragazza aveva a sua volta lanciato il suo ok prima di riagganciare.
Arrivati a giovedì, Sara e Luca si erano trovati a fare colazione al bar davanti al centro di aiuto allo studio.
“Sono tornato questa notte tardi, tu quando sei tornata? Come stai?” aveva chiesto Luca prima di ordinare i due tè e le brioches.
“Io una settimana fa. Sì, sto bene, anche se comincio ad essere un po’ triste perché finiscono le vacanze” aveva risposto Sara.
“Come è andata in Egitto?” aveva chiesto allora Luca.
“Bene, bene, ho fatto i compiti, ho studiato!”
“Ma come? Sei andata in Egitto per studiare? Non sei andata in giro?” aveva reagito Luca.
“Sì, ho visto le piramidi” aveva allora precisato Sara. “È la prima volta. Sono grandi, immense” aveva chiarito Sara e aveva tirato fuori dalla sua borsa il cellulare.
“Guardi qui!” aveva detto Sara facendo vedere a Luca le fotografie delle Piramidi e un video. Luca era rimasto stupito e continuava a ripetere “belle, stupende!”. Sara di nuovo aveva voluto fargli presente che ci si sente piccoli di fronte a tanta grandezza. “Di fronte alle Piramidi ho come avuto la percezione di essere piccola piccola” aveva puntualizzato Sara.

“Come al Meeting” aveva allora detto Luca. “Quante cose ho visto e quanti incontri ho fatto… È vero, ti senti piccolo di fronte ad una cosa grande. E sei grato di poter vivere in una storia così grande” Luca era contento e soddisfatto, Sara se ne era accorta.
“Allora il Meeting è andato bene?” aveva chiesto Sara.
“Sì, un’esperienza da cui ho imparato molto. Quest’anno il punto principale è stato essere mattoni nuovi per costruire qualcosa di grande, proprio come le Piramidi”. La ragazza però gli aveva risposto che non capiva.
“Costruire? Che cosa?” aveva chiesto a Luca, che prontamente aveva risposto “costruire la nostra vita, la nostra amicizia, la pace.”
“Sarebbe bello” aveva risposto Sara aggiungendo “chissà se si può? La pace? Con quello che sta succedendo!”
“Ma tu ci stai a costruire?” aveva domandato Luca in modo diretto.
“È quello che aspetto, diciamo. Finora non è che ho costruito, ho fatto quello che si doveva fare!”
“Dai, quest’anno costruiamo le nostre piramidi!” aveva lanciato la sfida Luca.
“Però mi devi aiutare. Io inizio la scuola sempre con tante intenzioni e poi non le realizzo, da sola non ce la faccio. Quest’anno ho la maturità e tutti mi dicono che devo studiare ‘in modo critico’. Ma cosa vuol dire? Mi aiuti? Se mi aiuti possiamo fare cose grandi non dico come le piramidi ma…” e aveva sorriso, facendo un cenno con la testa in cui evidenziava il suo bisogno, come a dire “ci sto a costruire le piramidi, ma con te”.
“Ok” aveva allora detto con fermezza Luca ribadendo la sua proposta al prossimo Meeting.
“Certo” aveva risposto la ragazza. “verrò al Meeting e tu in Egitto. Bellezza per bellezza, grandezza per grandezza.”
“Ottimo” aveva detto Luca e si stava alzando per andare a pagare, ma la ragazza gli aveva gridato “no, un attimo!” e aveva preso la borsa, da cui aveva tirato fuori un pacchetto rotondo incartato. “Questo è per lei”. “Ma no!” aveva reagito un po’ scombussolato Luca “e che cos’è?”
“Lo apra!”. Allora Luca si era messo a scartarlo, e si era trovato davanti una pergamena con una coloratissima sfinge.
“Che bello! Ma non dovevi!” imbarazzato Luca aveva voluto farle capire che non era il caso, ma lei aveva ribadito che era il minimo. “Poi non lo deve dire lei se dovevo, l’ho fatto con il cuore e lei lo prenda con il cuore!” Luca aveva sentito il contraccolpo di quel giudizio, che chiedeva solo di riconoscere quel dono, non aveva aggiunto inutili parole, l’aveva abbracciata ripetendo con una certa commozione “l’anno prossimo, Egitto e Rimini”.
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