Gli alunni dell’Istituto Comprensivo “M. Buonarroti” di Rubano, guidati dai loro professori, hanno voluto testimoniare come la pandemia non abbia avuto l’ultima parola

La vita spesso sorprende, travolge, trasforma tutto in pochi attimi: un incontro, uno scontro, un evento. In questi mesi le storie di ciascuno di noi sono state obbligate a cambiare repentinamente palcoscenico: da fuori a dentro, da tanti a pochi. Anche la scuola ha seguito la realtà e si è reinventata tra camerette e scrivanie, cucine e soggiorni, pc, tablet, cellulari, web e connessioni.



Gli alunni dell’Istituto Comprensivo “M. Buonarroti” di Rubano, un paese della periferia padovana, hanno deciso di accettare, però, la sfida lanciata dai loro maestri e docenti: non permettere che i mesi di cambiamento passassero in silenzio senza lasciare una traccia. Se la vita ti mette in un angolo, puoi semplicemente subirla aspettando che qualcosa cambi o che passi l’emergenza, oppure, puoi decidere di re-stare, di affrontarla. E se sei coraggioso, a posteriori, puoi rileggere quanto hai vissuto. I docenti e i maestri conoscono l’importanza di dare nomi alle cose, alle emozioni, ai fatti, di verbalizzarli affinché non rimangano in superficie.



Rischiano altrimenti di s-fuggire velocemente, ma se ce ne si appropria e ci si rende consapevoli, è possibile decidere quale uso farne e se riconoscerne la loro preziosità. Queste riflessioni hanno spinto, allora, docenti e maestri del Comprensivo di Rubano ad invitare i loro alunni, dai piccoli dell’infanzia fino ai grandi della secondaria di primo grado, a provare a trovare il loro personale modo di raccontare quanto vissuto in questi mesi: emozioni, ri-scoperte, desideri, mancanze, con ogni forma artistica a loro disposizione. C’è chi ha danzato e chi ha dipinto, chi ha immortalato frangenti di quotidianità e chi ha composto versi poetici. Ciascuno ha contribuito con la propria unicità. Tutto è stato unito e ha preso forma in un filmato che potesse dare voce a chi pare non averne avuta in questo periodo.



La scuola è stata fondamentale per rimanere aggrappati alla realtà non permettendo, per qualche ora al giorno, alla paura di prendere il sopravvento. È stata il luogo in cui ciascuno potesse continuare a sentirsi parte di una comunità, sostenuto, mai solo. Appiglio vitale per gli alunni più grandi, occasione di re-incontro per i più piccoli, sostegno, confronto e conforto per i docenti. Una piccola famiglia che assieme ha potuto crescere, leggere i segni del presente e gettare lo sguardo verso il futuro. Mesi difficili e critici, per molti hanno evidenziato ancora di più la fatica della precarietà quotidiana, eppure palestra per fermarsi a rivalorizzare scelte personali e sociali.

Aver accettato la sfida lanciata dai propri docenti ha dimostrato quanto i nostri alunni desiderino essere provocati, quanto siano capaci di profondità e di visione di futuro e di quanto bramino relazioni, comunità e scuola. Quella vera. L’esperienza vissuta, seppure a distanza, ciascuno nella propria abitazione, è stata un grande laboratorio di condivisione affinché questo tempo non si esaurisca solo con un “andrà tutto bene”, ma possa diventare occasione per un nuovo inizio. A settembre, al suono della prima campanella, sono certa li ritroveremo scalfiti ma belli e forti.

La creazione del video finale è solo una semplice e piccola testimonianza di fiducia per ricordarci che la vita ad ogni suo passaggio può sempre in-segnarci qualcosa, può lasciare delle vere tracce. Con questo desiderio nel cuore e con la fiducia che a settembre si ritorni a scuola dal vivo, occhi negli occhi, gli alunni dell’Istituto Comprensivo “M. Buonarroti” di Rubano assieme ai loro insegnanti invitano a vedere il filmato “Ho scoperto … ora desidero #noicisiamo”.

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