Il coraggio di sbagliare" è il tema del TEDx pensato e organizzato da alcuni studenti del Liceo Malpighi di Bologna. Si cresce solo rischiando
Domenica 19 ottobre 2025 ho vissuto uno di quei momenti che restano nel cuore di un educatore. Nel cortile del Liceo Malpighi, dove ogni giorno vedo crescere studenti e idee, è andato in scena il primo TEDx organizzato in una scuola bolognese e uno dei primi in Italia.
Un sogno diventato realtà grazie all’intraprendenza di due ragazzi, Michele Magelli e Nicolò Biffi, che, nel solco della proposta formativa del Malpighi, hanno avuto il coraggio di credere che tra i banchi si possa costruire qualcosa di grande e di nuovo, insieme a un team di volontari formato da altri 25 studenti più alcuni colleghi docenti e dello staff delle Scuole Malpighi.
Il tema scelto dagli studenti, Il coraggio di sbagliare, è più di un titolo, è una visione educativa. Viviamo in un tempo in cui tutto sembra chiedere perfezione, efficienza, successo immediato. Eppure, come educatori, sappiamo che il cammino della conoscenza passa attraverso tentativi, errori, ripartenze.
Per questo vedere un gruppo di studenti che decidono di fondare il TEDx Liceo Malpighi Bologna per raccontare il valore dell’errore mi ha riempito di gratitudine e di stupore.
L’ho detto anche ai 300 partecipanti, nei miei saluti di apertura dell’evento, riprendendo le parole della Mission e della Vision delle Scuole Malpighi: “Il coraggio di sbagliare è centrale affinché ciascuno possa portare senza paura il proprio originale contributo nel mondo”.
Si cresce quando l’imitazione del maestro diventa rischio. E la scuola, se vuole educare davvero, deve essere il luogo dove si può ancora rischiare. Forti della tradizione e vivificati in un’autentica relazione educativa, i nostri giovani possono accrescere l’intelligenza della mente, delle mani e del cuore, diventando soggetti adulti, creativi e costruttivi.
Sul grande palco costruito nel Creativity Garden del Malpighi si sono alternati testimoni di mondi diversi, ma accomunati dallo stesso filo: la fiducia nell’imperfezione come fonte di umanità e innovazione. L’architetto Mario Cucinella ci ha ricordato che ogni progetto sostenibile nasce dall’incontro tra bellezza e responsabilità. L’imprenditore Fabio Nalucci ci ha parlato di innovazione come atto di fiducia, dove sbagliare diventa una leva per crescere. Il campione olimpico Vénuste Niyongabo ha raccontato come lo sport possa insegnare la pace, la disciplina e la capacità di rialzarsi. Giulia Fortunato, con la sua esperienza tra arte, impresa e memoria, ci ha fatto scoprire la cultura come luogo d’incontro tra passato e futuro. La designer Susanna Maria Mandelli ha trasformato la ricerca della perfezione in un inno all’armonia delle differenze. Alessandro Vicino, ex arbitro di basket e papà di un ragazzo “speciale”, ha commosso tutti parlando di inclusione e di coraggio condiviso. La professoressa Giulia Zoggia ha portato la sua arte, mostrando che anche l’errore può diventare un’occasione per imparare a vedere.
Il designer Federico Redaelli ha mostrato come l’imperfezione sia parte viva del processo creativo. L’ingegnere Nicola Magriotis ha riportato la tecnologia alla sua radice più umana, ricordando che “il cuore di ogni progresso resta la persona”. La founder Ottavia Bettelli, ex studentessa del Malpighi, ha raccontato del coraggio di andare dietro alla propria passione per la lingua cinese, creando un’attività che aiuta i giovani a trovare la propria strada, tra Europa e Cina. E, infine, don Massimo Vacchetti ci ha ricordato che anche nel fallimento, davanti al deserto educativo di oggi, si può scoprire un seme di grazia, esplorando nuove modalità di entrare in rapporto con chi è nel bisogno.
Guardando quei ragazzi – emozionati, attenti, precisi e pieni di vita – richiedere la licenza, contattare, preparare e presentare gli speaker, curare la grafica e la comunicazione dell’evento, realizzare le magliette e la grande scritta di polistirolo TEDxLiceoMalpighiBologna, organizzare e gestire l’accoglienza degli ospiti, ho capito che questo TEDx è stato molto più di un grande evento.
È una forma nuova di scuola: un laboratorio dove si cresce imparando a confrontarsi, a collaborare, a sbagliare e a ricominciare. Il TEDtalk è una forma di sapere che può essere realizzato anche in classe, come già facciamo da anni in filosofia a scuola con la creazione di dispute e monologhi filosofici. Non è un caso che l’iniziativa sia nata da loro. Il futuro non si insegna, si costruisce insieme.
Questo progetto non sarebbe stato possibile senza il sostegno di chi ha condiviso la nostra visione: Colligo Ingegneria, Cremeria Funivia e Studio Dentistico Associato Bandoli e Cocchi, tre realtà che hanno creduto nel valore educativo dell’impresa. E un grazie anche al ristorante Il Boccone del Prete, che ha accolto i partecipanti con un aperitivo nel segno della convivialità bolognese.
Infine, per me questo TEDx ha il sapore di un ritorno. Nel 2016 e nel 2017, insieme a Andrea Pauri ed Elena Ugolini, curammo il primo TEDxYouth nazionale al mondo, in virtù di una inedita collaborazione tra TED e il MIUR (oggi MIM): un’avventura che aprì la strada a tante esperienze successive. Rivedere oggi gli studenti del Malpighi realizzare quel palco, con la stessa luce negli occhi, è come assistere a un nuovo inizio. Perché ogni generazione, se accompagnata e liberata, sa portare al mondo qualcosa di originale, anche quando inciampa o sembra sovrastata da problemi e sfide insolubili.
E forse è proprio questo, oggi, il messaggio più urgente per la scuola italiana: non avere paura di sbagliare. Perché solo chi rischia di cadere – studiando, ricercando e sperimentando – può davvero imparare a volare.
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