A Sopravvissute la storia di Selenia, scampata al tentato femminicidio di Giuseppe La Rosa che l'accoltellò davanti ai loro due figli

LA STORIA DI SELENIA OGGI A SOPRAVVISSUTE

Tra le storie ricostruite e raccontate da Sopravvissute, su Rai 3 in seconda serata, c’è anche quella di Selenia, viva per miracolo dopo essere stata accoltellata dal suo primo amore. Aveva diciassette anni quando conobbe l’uomo che l’avrebbe trascinata in un tunnel di violenze. Lasciò la scuola per lui, andarono a convivere e nel giro di pochi anni ebbero due figli.



Tutto cambiò cinque anni fa, quando la donna scoprì che il compagno era tossicodipendente. Cominciarono le aggressioni, ma anche la paura, che riuscì ad affrontare solo tre anni dopo, quando trovò il coraggio di denunciarlo. Tuttavia, seguirono pedinamenti e tormenti: l’uomo riuscì perfino a introdursi nell’abitazione di Selenia, a Catania. In una di queste occasioni la accoltellò, lasciandola a terra in fin di vita.



Selenia, che oggi vive con i suoi figli, si salvò per miracolo. La donna, che ora ha ventisei anni, sopravvisse a sette coltellate e a quindici giorni di coma. Non aveva voluto parlare pubblicamente della sua storia, ma l’omicidio di Sara Campanella l’ha convinta a uscire allo scoperto. Prima lo ha fatto con LiveSicilia, poi a Sopravvissute, per dare il suo contributo.

Violenza sulle donne (Foto: Pixabay)

Denunciare è importante, ma non sempre basta, e questo è anche il suo caso. Voleva proteggere se stessa e i suoi figli, ma nulla cambiò: anzi, si sentiva sola e costantemente in pericolo. «Mi ha colpito per uccidermi davanti agli occhi dei bambini», racconta.



LA RICOSTRUZIONE DEL TENTATO FEMMINICIDIO: SELENIA A SOPRAVVISSUTE

L’ex compagno di Federica, Giuseppe La Rosa, venne arrestato per tentato omicidio pluriaggravato ed è stato condannato in primo grado a quindici anni di carcere. Erano cresciuti insieme, poi il rapporto si deteriorò e lei veniva sempre colpevolizzata. Voleva controllarla, aveva problemi di tossicodipendenza e la minacciava. Anche dopo essersi rivolta ai carabinieri, nulla cambiava: «Ero praticamente sequestrata».

Giuseppe La Rosa arrivò persino a procurarsi una bottiglia di benzina per dare fuoco a tutto. I carabinieri lo fecero andare via, e lei si convinse che si sarebbe fermato. In realtà, il giorno dopo tentò l’omicidio. Lo trovò nascosto nel vano contenitore del letto. Mentre la sorella chiedeva aiuto, lui sentì parlare di carabinieri, afferrò il coltello e cominciò a colpirla, tentando di ucciderla davanti ai figli.

Le urla disperate attirarono l’attenzione di un vicino di casa, che riuscì a fermarlo. L’ex compagno di Selenia scappò mentre lei giaceva in un lago di sangue: era stata colpita allo stomaco, alla spalla, al gluteo e al polpaccio.

«Sentivo che stavo letteralmente morendo. Il mio battito rallentava, il sangue usciva anche dalla bocca». Rimasta due settimane in terapia intensiva, oggi sente di essere nata una seconda volta, anche se sul corpo porta ancora i segni della violenza. Ma teme ciò che accadrà tra quindici anni, quando l’ex sarà libero: «Dovrò nuovamente piombare nel terrore?», si chiede.