Sergio Rubini, chi è l'attore e regista? Gli studi all’Accademia nazionale di arte drammatica a Roma, poi la carriera tra teatro e cinema
Sergio Rubini, attore nato nel barese nel 1959, si divide tra recitazione e regia. Dopo aver studiato all’Accademia nazionale di arte drammatica a Roma, abbandonata dopo due anni, ha cominciato a recitare, facendo strada in teatro con diversi registi importanti, dai quali ha preso spunto per il suo lavoro. Sul grande schermo, Rubini ha esordito nel 1985 con “Figlio mio, infinitamente caro…” seguito da altri film di successo. La carriera di Sergio Rubini ha vissuto una svolta nel 1989, anno in cui ha incontrato Umberto Marino, con il quale ha a lungo collaborato.
Con l’autore e sceneggiatore, la carriera di Rubini ha subito un incremento importante: l’anno successivo ha esordito come regista con “La stazione”, film che è stato premiato come migliore della Settimana internazionale al Festival di Venezia. A quello hanno fatto seguito altri film, con ottimo riscontro da parte della critica. Negli ultimi anni alla carriera da attore, regista e sceneggiatore, Sergio Rubini ha affiancato anche il lavoro da docente. Insegna, infatti, all’Accademia nazionale d’arte drammatica.
Sergio Rubini, chi è: “Tutte le fasi di un film mi entusiasmano”
Parlando a Vanity Fair, Sergio Rubini ha commentato il suo lavoro da regista, spiegando quanto sia importante l’entusiasmo nel suo mestiere, soprattutto nella stesura di un film. “Tutte le fasi che hanno a che fare con l’allestimento di un film mi entusiasmano perché in realtà sono tutte figlie della scrittura. Un film lo riscrivi diverse volte, e del cinema mi piace proprio questo, l’eterno confronto” ha spiegato.
Parlando invece del suo rapporto con il dolore, Sergio Rubini ha spiegato: “Gli artisti il dolore devono assolutamente guardarlo in faccia perché il loro mestiere li porta a toglierselo di dosso scrivendo una storia che dia senso a quello che un senso non sembra avercelo”. Anche lui, come tutti i grandi artisti che hanno fatto strada nel mondo del cinema, ha trovato il modo di fare i conti con il suo dolore.

