Il girone di ritorno, per la Serie A, è iniziato con tre sorprese. L’Atalanta, rischiando grosso, ha raschiato solo un punticino con l’Udinese; il Como piange ancora per non essere andato al di là, come avrebbe meritato, del pareggio a Roma contro la Lazio; i Gobbi hanno racimolato un pareggio nel derby della Mole e i Casciavit, freschi campioni d’Arabia, non hanno per niente onorato il titolo. Anzi, il Cagliari ha mostrato quanto casuale sia stata la vittoria del Milan nella Coppa Riad.
Sono rimaste in pista le due grandi che, oramai è chiaro, si giocheranno il titolo 2024/2025.
Il Napoli è visivamente in testa alla classifica e ha solo da giocare il campionato; l’Inter, che è più forte, è ancora in corsa in tutte le competizioni ed ha due gare da recuperare.
Sarà una lotta all’ultima gara. I bauscia, dopo l’inopinata e ingenua sconfitta nel derby arabo, cosa che solo la sottovalutazione dell’avversario può permettere, se la sono presa col Venezia. Pur mancando di tutta la linea dorsale centrale: Acerbi, Chala, Thuram, i nerazzurri hanno pressato dal primo minuto e, dopo un quarto d’ora, si sono portati in vantaggio con un’azione da manuale del calcio: lancio lungo di Asllani, riceve Lautaro che, in una frazione di secondo, stoppa e spara a rete; grande respinta di Stankovic, interviene Darmian che insacca. Lautaro impegnato a tutto campo: il migliore! Taremi poco meglio di Pancev, ve lo ricordate? La partita non ha mai cambiato scenografia: Inter sempre alla ricerca della seconda rete, Venezia che, con qualche calcio da fermo o ripartenza, ha cercato di avvicinarsi a Sommer impensierendolo solo con un tiro sul palo. La Beneamata ha cannato le solite cinque o sei occasioni per chiudere l’incontro.
All’ombra del Vesuvio, invece, non erano passati cinque minuti e il portiere del Verona aveva già buttato la palla nella propria rete. Partita finita? Dal punto di vista dello spettacolo no, perché il Verona non si è dato per vinto, ha creato occasioni ma, attaccando, ha lasciato opportunità di rete anche ai biancazzurri. La logica avrebbe imposto ai veneti di difendere lo svantaggio e aspettare gli ultimi quindici minuti per buttarsi avanti tentando di trovare il gollonzo del pareggio. Quasi a dimostrazione di quanto detto, non era passato che un quarto d’ora dall’inizio ripresa quando il Napoli ha infinocchiato per la seconda volta la Hellas tutta protesa in avanti. I partenopei sono apparsi straripanti fisicamente e con una brillantezza di gioco da squadra matura per ottenere qualunque titolo.
Divertente l’incontro fra Bologna e Roma, due comprimarie del campionato. Se la Maggica non fosse passata in vantaggio, la gara sarebbe terminata a reti inviolate. Invece, lo svantaggio ha fatto infuriare i felsinei che, in cinque minuti, hanno invertito la situazione e tenuto la gara sotto controllo. Quando l’arbitro stava accingendosi al triplo fischio, Lucumí, ottimo giocatore bolognese, saltando in modo scomposto, ha colpito la palla con la mano. Rigore e 2-2.
Le gare di Juve e Milan hanno portato al medesimo risultato ma con diverse considerazioni e motivazioni.
Torino vs Juve è stata una buona gara fra due squadre che giocano un calcio completamente diverso. I bianconeri mirano al ragionamento, alla tecnica, al possesso palla; i granata al lancio lungo, talvolta alla “viva il parroco”, alla grinta e al ritmo. Gli juventini hanno avuto qualche occasione in più, ma non hanno mai dato un’impressione di superiorità; il Toro ha largamente meritato il pareggio. Entrambe mancavano dei bomber titolari: Zapata e Vlahovic. Si è visto nettamente!
A Milano i rossoneri hanno cercato di pressare i ragazzotti del Cagliari. Ma Nicola, il miglior allenatore delle piccole squadre, ha chiuso tutte le linee di passaggio, raddoppiato la marcatura su Leao, che non ha avuto neanche il solito quarto d’ora strepitoso, e sorpreso spesso il Diavolo con rapide ripartenze su una delle quali una papera di Maignan ha permesso il pareggio ai rossoblù.
Milan e Juve dovranno porre attenzione; se proseguono così, non è detto che arrivino alla zona Champions. Se così accadesse, riusciremmo a farcene una ragione?