Inter beffata nel derby d'Italia, Napoli primo in classifica. Roma ko con Gasperini, Milan vince noioso. Serve cambiamento nerazzurro
Siamo ai risultati della terza giornata di Serie A. Lo ha detto anche l’allenatore della Gobba: il derby d’Italia sarebbe stato più giusto finisse in pareggio.
Questo significa maggiore incavolatura per i bauscia che hanno visto la Beneamata dominare la partita, portarsi avanti a un quarto d’ora dal termine per poi farsi uccellare per deconcentrazioni difensive e incapacità di Sommer, che ha chiaramente iniziato la fase discendente della carriera.
Se i nerazzurri, come sarebbe stato normale, avessero vinto, oggi si parlerebbe di resa incondizionata della flottiglia bianconera di fronte all’armata milanese.
Invece, ancora una volta, siamo a prendere atto dell’incapacità interista di controllare il vantaggio e cedere, anche sfigosamente, negli ultimi dieci minuti.
Bisogna allora che Chivu e la società prendano atto che la squadra ha bisogno di qualche rimescolamento, che quando Lautaro fa eccessive miglia di voli internazionali deve partire dalla panchina, che Sommer deve riposare e che i neoacquisti, poco alla volta, debbono trovare spazio.

L’Inter non ha giocato male ma, quando si perde, questa è un’aggravante. Ora parte la Champions, speriamo!
Poi ci vorrà una risposta positiva in campionato. I nerazzurri ora debbono lottare per entrare nelle prime quattro a fine campionato e non sarà facile, altro che sogni da scudetto.
Difficilmente potrò commentare la prossima giornata perché si svolgerà nel periodo dedicato all’apertura della EMO, la fiera mondiale della macchina utensile che, per questa tornata, si terrà ad Hannover ma, nell’ottobre 2027, sarà da noi ospitata in Fiera di Milano.
Se il Napoli replicherà la gara di Firenze, a Natale avrà già bloccato lo scudetto. I partenopei, che in un quarto d’ora hanno annichilito la Fiorentina, sono parsi squadra ben inquadrata, in grande forma fisica, molto più forte della scorsa stagione, avendo inserito acquisti da applausi. Fra le squadre che hanno giocato il derby d’Italia e gli azzurri campani ci sono almeno dieci punti di differenza, a fine anno, a vantaggio dei contiani.
Non è riuscita la Maggica a tenere il passo delle prime. L’avversario, il Torino, dopo la scoppola presa in apertura di campionato a San Siro, si è fatto più prudente: difendere e ripartire. La Roma ha giocato come vuole Gasperini: avanti tutta.
Con uno splendido contropiede gestito da Simeone, il Toro ha preso il vantaggio. Poi ha potuto svolgere il gioco per il quale si era preparato e, mentre il portiere granata Israel non ha dovuto fare granché, Svilar si è dovuto superare per evitare il raddoppio dei torinisti. Ci vorrà un po’ di tempo e tanta buona volontà per assimilare i dettami gasperiniani.
Noiosissimo l’incontro Milan vs Bologna. Squadre lente e con poche idee, solo una giocata di livello o un errore difensivo avrebbe potuto sbloccare l’incontro. All’ora di gioco di una partita che i felsinei controllavano con tranquillità, è avvenuto l’impensabile. Da un’iniziativa dei casciavit, che pareva velleitaria, la palla è arrivata a Modric che, dal limite dell’area, ha sparato una ciabattata che si è infilata nella porta bolognese.
Dopo la rete milanista la partita ha ripreso il proprio noioso iter: Bologna a far partita con i rossoneri a difendere il risultato.
Il Bologna ha un gioco che i protagonisti svolgono a memoria, il Milan, al momento, è un’accozzaglia di calciatori di buon livello che Allegri deve ancora trasformare in squadra. Ottimo il rientro in Italia di Bernardeschi per i rossoblù, insignificante quello di Rabiot nel Milan.
Quando la gara volgeva lentamente al termine, l’arbitro ha assegnato un rigorino ai rossoneri al fine di svegliare il pubblico. Niente, il VAR ha negato anche questa piccola emozione! Per Allegri riprendono le vittorie di “corto muso”.
