Isabella Tovaglieri fa notare il curioso caso di una femminista che ha fatto causa ad Almaterra dopo aver difeso un marocchino condannato per stupro

E’ un caso decisamente curioso quello riguardante Almaterra e segnalato da Isabella Tovaglieri, parlamentare europea in quota Lega, politica classe 1987 di Busto Arsizio, attraverso la propria pagina Instagram. Un caso che è stato riportato anche dal quotidiano Libero, che titola “cortocircuito a sinistra”. In poche parola la protagonista di questa vicenda è una donna di nome Miriam (il cognome non viene specificato per tutelarne la privacy), che lavora nella cooperativa femminista Almaterra, con sede a Torino, ma che ha denunciato la stessa associazione.



Il motivo? Sfruttamento lavorativo ma anche licenziamento ingiusto e violenze fisiche e verbali, accuse molto gravi. La lavoratrice, come riferisce TorinoToday, aveva deciso di lavorare presso la cooperativa definendolo il lavoro della sua vita, ma ha in seguito scoperto, a suo modo di vedere, delle condizioni “inaccettabili”. Ha quindi deciso di fare causa al datore di lavoro dopo aver lavorato per Almaterra fino al 2024, e il caso potrebbe allargarsi anche a due ex colleghe, che avevano visto il proprio contratto di collaborazione venire interrotto poche settimane prima della naturale scadenza.



LAVORATRICE FA CAUSA AD ALMATERRA: PROCESSO IN CORSO

La prima udienza di questo dibattimento intricato si è tenuta lo scorso 11 febbraio 2025 presso il tribunale di Torino, e attraverso lo stesso Miriam chiede di essere reintegrata, anche se il giudice ha preferito rispondere con un rinvio, di modo che le parti possano accordarsi. Un fatto curioso tenendo conto che Almaterra, come ricorda ancora Today, è a fianco delle donne da più di 30 anni con progetti contro la violenza e a supporto delle vittime rosa, ma in questa situazione forse si sarebbe comportata non proprio a dovere.

Miriam denuncia il fatto di essere pagata 700 euro al mese, con stipendio accreditato ogni 3 mesi, e non esistevano degli orari, visto che le stesse lavoravano ben di più di quanto dovevano. La lavoratrice, che ha 29 anni e parla ben 5 lingue, ha spiegato di aver subito anche delle violenze, sia verbali quanto fisiche, accuse gravissime nei confronti di un dirigente: “Di fatto sono stata aggredita”, raccontava ancora a Today, spiegando di aver chiesto di effettuare delle riunioni per affrontare questa problematica ma senza mai essere stata ascoltata.



LAVORATRICE FA CAUSA AD ALMATERRA: COSA AVEVA FATTO A MALPENSA

Tre mesi dopo la presunta violenza il rapporto di lavoro è stato interrotto dall’associazione, ma Almaterra non ci sta, e senza rispondere nel merito spiega che è la prima volta che viene presentato un ricorso nei nostri confronti, descrivendo la vicenda con “amarezza”. Isabella Tovaglieri ricorda come la lavoratrice “ribelle”, fosse stata arrestata dopo un blitz degli anarchici all’aeroporto di Milano Malpensa, quando si era tentato di bloccare il rimpatrio di un marocchino condannato per stupro. “Il piano è fallito – scrive la politica – e lei, insieme ad altri attivisti, è finita in manette per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio”.

Per l’esponente del Carroccio si tratta di due “enormi contraddizioni”, con un’associazione femminista che dovrebbe difendere le donne ma che viene accusata di licenziamenti ingiusti e violenze, e poi la seconda, la stessa femminista che difende un uomo accusato di stupro: “Difendere gli stupratori non mi pare proprio una battaglia femminista!”, conclude.