Simone Rugiati: “Sono chef senza ristorante”/ “Non ne ho mai aperto uno perché…”

- Alessandro Nidi

Lo chef Simone Rugiati è intervenuto a "Ciao Maschio": "Sono una persona che si annoia molto velocemente a fare anche la cosa che più ama"

simone rugiati 640x300 Simone Rugiati (Ciao Maschio, 2022)

Simone Rugiati è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni di “Ciao Maschio”, trasmissione di Rai Uno condotta da Nunzia De Girolamo e andata in onda nella serata di sabato 2 aprile 2022. Lo chef ha parlato innanzitutto di sé, dicendo di riconoscersi molto nel suo segno zodiacale, vale a dire quello dei Gemelli: “Ho realmente due facce, ma non in termini di falsità. So quali sono le tipologie di soddisfazioni che mi appagano, in quanto non tutto riesce a farlo. Sono una persona che si annoia molto velocemente a fare anche la cosa che ama. La cucina è già di per sé creatività, uno studio in cui non hai la risposta giusta, ma ti diverti a cercarla. Ho poi una caratteristica: sono una persona diretta e sincera, talmente sincera che talvolta dovrei mettere davanti a me una maschera”.

Simone Rugiati si è poi definito un uomo sostenibile perché “da diversi anni nella mia testa è scattato qualcosa, ovvero prestare attenzione ai piccoli gesti quotidiani che potrebbero salvare il pianeta. Le scelte alimentari sono fatte da tutti tre volte al giorno, ma la spesa la fai sul pianeta, che non riesce più a farci favori”.

SIMONE RUGIATI: “NON HO UN RISTORANTE… SCELTA ETICA”

Nel prosieguo del suo intervento a “Ciao Maschio”, Simone Rugiati ha asserito che “viaggiando per lavoro, ho cominciato a capire che ognuno di noi è nato per vivere in un qualsiasi luogo. In Kenya ho trovato il mio punto felice, negli ultimi tre anni ci sono stato molti mesi. Io vivo in una grande città, sono una persona molto aperta e amo le persone che sorridono e là sorridono tutti, anche con poco. Sono una trottola: più vado veloce più sto in equilibrio”.

Perché Simone Rugiati non ha un ristorante? “Non ho un ristorante per una scelta etica. Io con il mio lavoro da comunicatore non reputo sia giusto averne uno, perché chi verrebbe a trovarmi non mi incrocerebbe mai. Ho passato anni a parlare di quanto sia importante fare cose semplici e mi sono sempre sentito dire di tutto. Poi, tanti chef classici hanno lasciato la divisa del ristorante e si sono messi a fare il mio stesso lavoro per tenere in piedi il loro ristorante…”.







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